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Venerdì, 1 Dicembre 2023
Asso di denari

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A cura di Carlo Sala

Le italiane vogliono lavorare in proprio, ma per farlo contano sullo Stato

Una ricerca METRO Cash & Carry rileva che sono ancora poche le donne che hanno fiducia di poter inaugurare la propria attività, benché il desiderio di lavorare in proprio sia diffuso.

Una donna su 2 vorrebbe mettersi in proprio, secondo quanto emerge da un’indagine che ha coinvolto oltre 10mila persone in 10 Paesi (Cina, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Russia e Turchia).

Il 56% delle italiane vuole mettersi in proprio, ma solo il 7% confida di riuscirci. La crisi economica in cui versa il Paese dal 2008 appare come il primo deterrente (60%) seguito dalla mancanza di supporti finanziari (51%) e dalla percezione di un numero eccessivo di tasse (48%). A livello internazionale sono il 56% delle donne imprenditrici e il 48% degli uomini del campione e più della metà delle donne che conducono in prima persona la propria attività sostiene che una donna sia più facilmente vittima di pregiudizi. In Italia a vedere questa differenza penalizzante sono il 62% delle donne imprenditrici e il 50% degli uomini. Per il 42% delle intervistate lavorare a qualcosa di coinvolgente è il principale motivo per cui aprirebbero la propria attività.

Programmi specifici del governo italiano sono richiesti dal 92% delle persone intervistate per l’indagine. La media internazionale su questo punto si attesta invece all’80%. «Dai dati della ricerca emergono ancora forti pregiudizi verso il lavoro autonomo delle donne" - commenta Manuela Mallia, Responsabile Horeca Branding & Innovation METRO Italia - un approccio nuovo potrebbe essere inaugurato facendo leva sulle motivazioni che spingono le donne a desiderare di mettersi in proprio. In Italia il motore principale è la passione. Lavorare sulla passione e incentivarla ci sembra un buon inizio per scardinare la situazione in favore delle donne».

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