Come funziona l'Ires a carico delle società
Mentre le persone fisiche pagano l’Irpef, le società sono tenute a versare l’Ires, imposta proporzionale che dal 2017 è scesa dal 27,5% al 24%.
L’Ires è calcolata secondo un’aliquota del 24% sulla base imponibile formata dai ricavi meno i costi deducibili. I costi sostenuti dalla società non sono sempre deducibili ma in alcuni casi posso essere dedotti in misura anche superiore al loro intero importo.
I costi non deducibili sono rappresentati dai compensi agli amministratori, indicati in bilancio ma non ancora pagati e dai costi legati a multe intestate alla società; i costi legati alle autovetture sono deducibili solo per il 20%;
I costi deducibili al 130%, quindi oltre il loro importo, sono quelli legati a nuovi beni materiali che siano strumentali all’attività svolta dalla società. La deduzione al 130%, meglio nota come superammortamento, può essere spalmata su più anni ed è in vigore fino al 31 dicembre 2019.
Alcuni costi godono dell’iperammortamento e sono deducibili fino al 250%, in base al Piano Industria 4.0 per promuovere lo sviluppo imprenditoriale. L’iperammortamento riguarda gli investimenti effettuati entro il 31 dicembre 2018 o, a determinate condizioni, entro il 31 dicembre 2019 e consiste in:
- una maggiorazione del 150% della detraibilità dell’importo speso per l’acquisto di beni materiali strumentali nuovi ad alto contenuto tecnologico;
- una maggiorazione del 40% per l’acquisto di beni immateriali, come i software.
L’Ires va versata col meccanismo del saldo e degli acconti: in sede di dichiarazione dei redditi si determinerà l’intera imposta e a questa verranno sottratti gli acconti pagati nell’anno precedente. Secondo le attuali regole il 30 giugno di ogni anno si andrà a versare il saldo relativo all’anno precedente e il primo acconto relativo all’anno in corso. In sostanza il 30 giugno 2018 (data che slitta al 2 luglio perché nel 2018 il 30 giugno cade di sabato) si verserà il saldo dell’IRES sul reddito 2017 e il primo acconto per il reddito 2018. Il secondo acconto va invece versato entro il 30 novembre. Per calcolare gli acconti si utilizza (in prevalenza) il metodo storico: si prende l’imposta dell’anno precedente e si va a versare come primo acconto il 40% di detta imposta e come secondo acconto il 60%.