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Sabato, 27 Aprile 2024
Asso di denari

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A cura di Carlo Sala

Italia in deflazione: prezzi più bassi (ma non è una bella notizia)

Il nostro Paese è in deflazione e, secondo l’ufficio studi della Cgia di Mestre, il calo dei prezzi al consumo dello 0,2% registrato nel primo semestre del 2016 potrebbe portare l'Italia a registrare a fine anno una variazione dei prezzi negativi, per la prima volta dal 1959 (quando però il Pil italiano correva e crebbe in un anno del 7%).

I prezzi al consumo sono calati per 68 beni su 200, in particolare per i prodotti alimentari, a partire da pomodori (-7,2%), insalata (-2,4%), zucchero (-2,4%) e gelati (-2%), per proseguire con pesche e nettarine (-1,8%), cereali per colazione (-1,6%), arance (-1,4%), farina/altri cereali (-1,2%), banane (-1,2%), yogurt (-1,2%). Sono rincarati di contro patate (+8,2%), olio d'oliva (+5,3%), mele (+3,2%) e pere (+3,1%).

I consumi sono calati del 6% dal 2007, riferisce l’ufficio studi della Cgia, spiegando che "nonostante il rafforzamento del Qe da parte della Bce, la domanda è ancora fiacca e questo influisce sui prezzi che continuano a scendere, riducendo in misura preoccupante i margini di guadagno delle imprese", soprattutto le piccole e micro aziende. 

Quanto più i prezzi scendono, infatti, tanto più le persone attendono ad acquistare aspettando ulteriori ribassi.

Il maggior calo dei prezzi si è avuto a Bari e Vicenza (-0,8%), alle loro spalle ci sono poi Potenza (-0,7%), Milano, Perugia, Sassari, Reggio Calabria e Palermo (-0,5%), Roma, Torino e Firenze (-0,4%). In calo anche il prezzo per l’energia, ma rincarano varie bollette e il risparmio realizzato grazie al basso prezzo del petrolio (gasolio auto -12,5%, benzina -7,6%, bolletta del gas -7,6%, bolletta della luce -0,2%) viene seriamente compromesso dal rincaro dei servizi di fornitura d'acqua (+4,5%) e fognatura (+4,2%).

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