Più si lavorerà meno tasse si pagheranno, stabilisce il decreto interministeriale a firma dei ministri del Lavoro, Giuliano Poletti, e dell’Economia, Pier Carlo Padoan, che in attuazione della legge di stabilità alleggerisce il carico fiscale sui premi di produttività. 

I lavoratori dipendenti godranno di una tassazione agevolata al 10% invece di quella ordinaria che parte dal 23% su tutti i premi di risultato legati a incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza e innovazione. Per poter beneficiare dell'aliquota più favorevole sui premi i dipendenti dovranno avere un reddito non superiore a 50.000 euro. 

La tassazione al 10% si applicherà a premi fino a 2000 euro lordi ma potrà salire fino a 2.500 euro nelle imprese che sottoscriveranno accordi coi sindacati per coinvolgere i lavoratori nell’organizzazione del lavoro. I premi di produttività sono commisurati a una serie di risultati obiettivo stabiliti dalle aziende. 

Per la contrattazione di produttività la legge di stabilità ha preventivato 433 milioni di euro di minori entrate per il 2016, 589 per il 2017 e 584 per il 2018. Saranno completamente detassati i premi erogati tramite voucher, in alternativa al premio retributivo, destinati a essere utilizzati per servizi di welfare: dalla retta per l’asilo al pagamento della baby sitter. 

Il lavoratore potrà destinare il premio anche alla previdenza integrativa o alla sanità complementare. Il 96% del prelievo sulle famiglie di lavoratori dipendenti è automatico, avverte intanto la Cgia di Mestre, avviene cioè direttamente alla fonte, la busta paga, e questo fa sì che il lavoratore da un lato non debba sbrigare alcuna incombenza ma dall'altro neanche si accorga di quanto il fisco incide sui suoi guadagni e sul suo tenore di vita. 

Solo il 4% è versato al fisco consapevolmente, cioè attraverso un'operazione di pagamento presso uno sportello bancario o postale. Il carico fiscale 2016 per una coppia di lavoratori dipendenti con un figlio a carico sarà pari a 17mila euro, ha stimato la stessa Cgia.