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Venerdì, 26 Aprile 2024
Asso di denari

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A cura di Carlo Sala

Più viaggi d’affari ma meno spese: ora si fa più attenzione ai costi e alle occasioni

Si fanno più trasferte per motivi d’affari ma si spende di meno per farle, secondo quanto evidenzia la Business Travel Survey, indagine sui viaggi d'affari di Uvet Global Business Travel, per i primi 3 trimestri del 2016. In parallelo, secondo quanto emerge da rilevazioni Istat, le trasferte sono sempre più focalizzate sul conseguimento di obiettivi concreti piuttosto che su manifestazioni ed iniziative di rappresentanza. 

Il numero dei viaggi d'affari è cresciuto del 10% rispetto al 2015 e nel periodo 2014-2016 l’aumento è stato del 24%.

Le spese per trasferta sono diminuite in media del 5% annuo (pari mediamente a 11 euro) e del 13% nell’arco del triennio 2014-2016: sono passate dai 244 euro dei primi 9 mesi del 2014 ai 213 del 2016.

La meta preferita dei viaggiatori d'affari italiani è il Regno Unito (41% delle scelte) stando al Monitor Allianz Global Assistance, in collaborazione con Nextplora,. Seguono Francia (40%), Germania (34%), Spagna (26%) e Svizzera (12%). Fuori dall'Europa, primeggiano America del Nord (22%) e Medio Oriente (12%), mentre tra i Paesi emergenti guidano Cina (13%), Russia e Brasile (11%).

L’Istat stima in 840mila i viaggiatori per affari dell’ultimo trimestre 2015, a fronte degli 989mila registrati nello stesso periodo del 2014.

In forte calo sono le trasferte di mera rappresentanza: conferenze e convegni registrano secondo l’Istat una flessione del 43,9% tra l’ultimo trimestre dell’anno scorso e lo stesso periodo del 2014, fiere ed esposizioni del 62,5%. Anche per i corsi di aggiornamento vi è una forte contrazione (-61,5%).

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