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Venerdì, 26 Aprile 2024
Digital Italia

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A cura di Gabriele Ferrieri

Le sfide dell'Italia, cosa ci aspetta: dall'innovazione al mondo startup

Il tema della digitalizzazione desidera essere trait d’union per un importante missione tutta italiana dedicata alla coesione sociale e allo spopolamento delle aree rurali a favore delle città metropolitane. Ci si aspetta quindi la necessità di instaurare un nuovo patto tra i territori in cui le marginalità sociali, le aree interne e periferie siano integrate in un piano strategico di interlocuzione capace di rigenerare una nuova linfa di fiducia e competitività in cui il ruolo della digitalizzazione e del mondo startup possa essere uno strumento per garantire e aiutare le aziende e i professionisti che desiderano rimanere sul proprio territorio, in primis nell’accessibilità della rete.

A sostegno di tale tesi è anche una ricerca dell’Analysys Mason (uscita di recente anche sulla stampa nazionale) in cui si afferma che un investimento in tutta Europa di 46 miliardi di euro nella messa in opera di infrastrutture 5G per le zone rurali porterebbe a una crescita economica per circa 210 miliardi di euro. Per quanto concerne l’Italia, si stima che l'utilizzo della connettività 5G per l'accesso a Internet nelle abitazioni e nelle aziende in aree suburbane e rurali porterebbe a benefici per 6,9 miliardi di euro a fronte di investimenti per 3,6 miliardi.

L'accesso a Internet a banda ultralarga anche nelle aree rurali potrebbe inoltre portare a un rallentamento se non ad un arresto del declino demografico che coinvolge tali aree che rappresentano nel panorama italiano circa secondo la SNAI (Strategia Nazionale per le Aree Interne) complessivamente 1077 comuni per circa 2.072.718 abitanti; questo in sinergia con un approccio “learning on-the-job” al fine di rendere i sistemi di istruzione e formazione più in linea con i fabbisogni del mercato del lavoro, nonché di promuovere l’occupabilità dei giovani sulle startup e le imprese innovative, unite all’acquisizione di nuove competenze.

Una risposta alle esigenze delle imprese e del tessuto produttivo locale che rientra nella logica di favorire politiche attive che contrastino la desertificazione dei territori e che valorizzino il ruolo delle periferie come centri di eccellenza attraverso partenariati pubblici e privati per la costruzione di luoghi e percorsi capaci di dare pari dignità ed opportunità ad ogni suo abitante. Su tale visione la necessità di costruire una serie di hub anche per il mondo startup all’interno delle aree interne potrebbe garantire l’incrocio di interesse tra pubblica amministrazione, imprese e luoghi per analizzare ed elaborare idee per le potenzialità territoriali per la salvaguardia e la rigenerazione imprenditoriale. Importante tesi portata avanti da parte degli stakeholder del mondo innovazione, tra tutti l’ANGI – Associazione Nazionale Giovani Innovatori, punto di riferimento sul digitale in Italia e tra le realtà più rappresentative dell’ecosistema paese.

In conclusione, su tale analisi rimane il tema della sanità territoriale o di prossimità. L’esperienza Covid_19 ha insegnato al Sistema Paese come ci sia la necessità di rafforzare ed implementare una rete sanitaria territoriale capace allo stesso tempo di rispondere in maniera rapida ed organizzata a qualunque esigenza sanitaria pandemica a livello nazionale e locale, a mantenere attivi i servizi primari della sanità sul territorio. Su questo fronte rimane fondamentale l’investimento nella telemedicina come asset strategico all’interno del PNRR.

Una modalità di approccio integrato che ha creato una vera rivoluzione culturale che con il protrarsi della pandemia ha modificato il nostro modus operandi all’interno della branca medica: se pensiamo che nel 2020 in Italia il 30% dei medici specialisti si era dichiarato contrario (oppure non interessato) a nessuna delle molteplici applicazioni della telemedicina, quest’anno la percentuale dei contrari si riduce all’8% del campione nell’anno corrente. Su tale tematica, infatti, connessa anche al superamento delle fragilità connesse alle disparità a livello socioeconomico e geografico nell’accesso ai servizi, il PNRR prevede un capitolo di riforme e investimenti dedicati al settore salute. In particolare, sono previsti 7 miliardi per lo sviluppo di reti di prossimità, strutture e Telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale e di questi, in particolare, 1 miliardo è dedicato specificatamente a quest’ultima.

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