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Lunedì, 29 Aprile 2024
Le affinità elettive

Le affinità elettive

A cura di Annalisa Terranova

Cenerentola e le cattive ragazze

Su Repubblica di qualche giorno fa Elena Stancanelli ha scritto che stanno tornando in auge le “cattive ragazze”, colpa (o merito)  di film come L’amore bugiardo e di romanzi come quelli in cui Elena Ferrante racconta l’amicizia controversa tra Elena Greco e l’ombrosa e straordinariamente dotata Lina Cerullo - il primo della serie si chiamava appunto L’amica geniale. 

Ma il punto è: quando mai sono passate di moda le “cattive ragazze” e quando mai, al di là delle zuccherose pagine di Piccole donne, quelle brave e altruiste e generose sono state un modello da seguire? 

Forse, si dirà, queste ultime non esistono, forse sono un’invenzione della società maschile e maschilizzata per addomesticare il “potere femminile”, per tenerlo a bada e per esorcizzare la femmina “ianua diaboli” (porta del diavolo) su cui ricadevano gli anatemi dei  predicatori medievali. Eppure sarebbe bello se non fosse così, sarebbe più grazioso un mondo popolato di brave ragazze, sognatrici e romantiche. 

Sarebbe edificante per tutte noi se Cenerentola, anziché essere la metafora sociologica dell’arrivismo in gonnella, fosse in realtà una bella biondina che credeva nelle fate. E’ vero, ci sarebbe pure lui, il principe azzurro. Di quello magari parliamo un’altra volta…

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