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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Le vittime di abusi domestici riempiono le case d'accoglienza

Un quarto della popolazione newyorchese che vive nei rifugi proviene da storie di violenza familiare. L'assenza di alternative ad un tetto stabile e gli affitti troppo elevati rendono difficile una situazione che l'amministrazione de Blasio promette di arginare il prima possibile

A New York, le strutture di emergenza messe a disposizione dall'amministrazione comunale sono piene di storie, di situazioni  in cui l'indigenza economica delle donne che lì si rifugiano non è che il frutto delle violenze subite nell'ambito domestico: è il New York Times a denunciare questa faccia del Paese più all'avanguardia del mondo che, se da un lato accoglie in questi rifugi coloro che non possono permettersi l'alternativa ad un tetto, dall'altro perseverano nella tradizione di contare affitti sempre più alti.

Il sindaco di New York Bill De Blasio ha annunciato di voler fare della lotta alla violenza domestica una priorità della sua amministrazione, ha approvato un piano per aiutare le vittime degli abusi a pagare l'affitto e sostiene decine di gruppi no-profit che cercano di venire incontro alle donne più deboli, ma, ciò nonostante, un quarto della popolazione newyorchese che proviene proprio da esperienze drammatiche vive in queste strutture oltre il tempo massimo di un'emergenza.

Certo, le difficoltà sono tante, alcune davvero troppo delicate per essere risolte nei periodi brevi auspicati e anche la necessità di tenere segreta la località dove si trasferiscono le vittime per evitare che vengano rintracciate dai loro aguzzini è uno di quei dettagli che aggrava le singole fattispecie come spiega Mary Brosnahan, presidente della Ong Coalition for the Homeless, che racconta: "Una delle prime domande che si pongono le vittime di violenza è: 'se me ne scappo, dove andrò a finire?'", ma ciò non toglie che i provvedimenti da prendere ancora sono tanti.

Molto spesso le vittime vivono in situazioni di oggettivo degrado ed alienazione e i dati peggiori riguardano comunità impoverite o con alti livelli di disoccupazione a cui i tagli recenti ai programmi assistenziali - a causa di politiche volute dall'ex sindaco Mike Bloomberg - non aiuta affatto le famiglie a trovare soluzioni alternative ai rifugi.

Secondo il Times, inoltre, l'educazione e la consapevolezza del pubblico su questo tema ha portato ad un aumento delle denunce, ma c'è ancora tanto lavoro da fare dal punto di vista sociale ed economico e alcune organizzazioni di servizi sociali premono sull'amministrazione De Blasio affinché riservi alle famiglie oltraggiate da tanto dolore la massima priorità per gli appartamenti di edilizia residenziale pubblica.

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