rotate-mobile
Domenica, 28 Aprile 2024
la risposta alle polemiche

Reddito di cittadinanza: "In 112mila attivabili al lavoro, per il 35% via l'assegno da settembre"

Le persone non attivabili al lavoro continueranno a percepire il reddito di cittadinanza, stando a quanto ribadito dalla ministra del Lavoro

Dopo le polemiche dei giorni scorsi scoppiate all'indomani della decisione del governo di comunicare con un sms a 169mila famiglie che non avrebbero più percepito il Reddito di cittadinanza, l'esecutivo cerca di correre ai ripari. E lo fa fornendo spiegazioni che suonano come un'ulteriore beffa alle 250mila persone rimaste senza sussidio.

Reddito di cittadinanza, è caos tra problemi tecnici e dati mancanti. Cosa fare per avere i sussidi

"Al momento non sono state fornite indicazioni alla rete delle prefetture in relazione alle motivazioni evocate". Così risponde la ministra del Lavoro, Marina Calderone a una domanda di rischio di "bomba sociale" dopo la sospensione del Reddito di cittadinanza nel corso di un question time di oggi 2 agosto.

"Si sono registrate 39 iniziative nel 2023 - ha detto - di cui tre dal 28 di luglio che nel complesso non hanno fatto rilevare particolari turbative. Anche il presidio di Napoli del 31 luglio nei pressi della sede Inps ha visto la partecipazione di circa 30 persone. Il ministero dell'Interno seguirà con attenzione l'evolversi della situazione". Secondo la ministra del Lavoro, dei numerosi nuclei rimasti fuori dal reddito di cittadinanza, "112 mila sono attivabili sul patto del lavoro e il 35 per cento di questi ultimi risulta iscritto a una delle politiche attive previste". E quindi, ha precisato la titolare del Lavoro, godrà dal 1° settembre prossimo del beneficio" dei 350 euro al mese previsti dal Supporto per la formazione e lavoro.

Invece, i non attivabili al lavoro continueranno a percepire il reddito di cittadinanza, stando a quanto ribadito dalla ministra del Lavoro. "Il limite temporale di sette mesi previsto dalla legge di Bilancio - ha detto - non si applica ai percettori di reddito di cittadinanza che prima della scadenza dei sette mesi sono stati presi in carico dai servizi sociali in quanto non attivabili al lavoro. Calderone ha poi precisato che "per questa platea i servizi sociali non oltre il 31 ottobre 2023 comunicano all'Inps, tramite la piattaforma Gepi, l'avvenuta presa in carico. In assenza di questa comunicazione l'erogazione è sospesa ma potrà essere riattivata".

Reddito di cittadinanza addio, come si vive senza soldi

La ministra ha ribadito la forte attenzione del governo a "garantire sostegno continuo ai nuclei familiari più vulnerabili fino all'entrata in vigore del nuovo assegno di inclusione. La deroga ai sette mesi per la percezione del reddito di cittadinanza ha come riferimento i non attivabili al lavoro e dunque coloro i quali necessitano di un supporto continuo". Per le persone attivabili al lavoro invece dal primo settembre 2023 sarà attivo il Supporto per la formazione e il lavoro (Sfl) che prevede un assegno di 350 euro per un massimo di 12 mensilità qualora si partecipi a percorsi di formazione e lavoro.

Il dibattito in Aula è stata anche l'occasione per attaccare l'opposizione."Questo Governo, attraverso l'incentivo al lavoro e il sostegno necessario ai nostri concittadini più fragili, impiega ogni ora del suo tempo per contrastare e ridurre quel disagio sociale su cui qualcuno, al contrario, soffia cercando di costruire il dissenso", ha detto la ministra del Lavoro. 

Continua a leggere su Today.it...

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Reddito di cittadinanza: "In 112mila attivabili al lavoro, per il 35% via l'assegno da settembre"

Today è in caricamento