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Venerdì, 26 Aprile 2024
Il Green deal

Batterie tradizionali addio: si passa alle ricaricabili

La nuova normativa europea sulle batterie: cosa cambia e da quando

Dopo l'addio alla plastica monouso per piatti e bicchieri, l'Unione europea passa alla regolamentazione del mercato delle batterie per creare un mondo sempre più "green". A partire dal 2024 inizierà un percorso che ci porterà a dire addio alle pile tradizionali, per passare definitivamente alle batterie ricaricabili. Importanti cambiamenti in vista anche nel settore dei pc e degli smartphone. Cosa accadrà e da quando?

In arrivo la nuova normativa Ue sulle batterie

L'Ue sta pensando di introdurre nuove regole per la produzione e lo smaltimento delle batterie, con l'obiettivo di ridurre gli sprechi e favorire la sostenibilità del settore dell'elettronica al consumo. Con il passare degli anni, infatti, consumiamo sempre più batterie e ne consumeremo sempre di più. Fa riflettere la stima fornita dal World economic forum, che indica un'impennata della domanda mondiale di batterie del 1400% entro il 2030. Dove andranno a finire tutte queste batterie? Meglio chiederselo ora piuttosto che dopo, quando avremo montagne di rifiuti da smaltire. Salvo modifiche, la nuova normativa europea sulle batterie dovrebbe entrare in vigore entro il 2024. La nuova normativa Ue "mira a rafforzare il funzionamento del mercato interno, promuovere un’economia circolare e ridurre gli impatti ambientali e sociali in tutte le fasi del ciclo di vita della batteria. L’iniziativa è strettamente collegata al Green Deal europeo, al Piano d’azione per l’economia circolare e alla Nuova strategia industriale". Cosa prevede?

Dal 2024 addio alle batterie non ricaricabili

Secondo il nuovo pacchetto di norme Ue sull'elettronica di consumo, dal 2024 in poi inizierà un percorso che ci porterà a dire addio alle pile non ricaricabili, quelle che utilizziamo oggi per alimentare i nostri apparecchi elettronici (telecomandi, radio, calcolatrici, etc). Per essere più precisi, entro il 2023 tutte le batterie "non ricaricabili" dovranno riportare questa dicitura sulle etichette mentre dal 2027 in poi dovranno sparire dal mercato per lasciare il campo solo alle ricaricabili. Ciò significa che tra cinque anni, le vecchie pile non verranno più prodotte o vendute. Non è tutto: sempre a partire dal 2027 le batterie ricaricabili dovranno avere degli standard minimi di qualità e durata, per evitare che vengano immessi in commercio prodotti scadenti e poco attinenti all'utilizzo "green" che se ne vuole fare. Dovranno avere una certa durata e garantire un minimo di cicli di scarica e carica. 

Previste anche alcune regole relative alla produzione delle batterie ricaricabili. Queste dovranno essere realizzate con una percentuale minima di materiali riciclati, percentuale destinata a salirà ulteriormente nel tempo. L'obiettivo è quello di recuperare dai rifiuti, metalli come cobalto, piombo, litio e nichel da riutilizzare per produrre nuove batterie ricaricabili.

Le batterie dovranno essere sostituibili dall'utente

Per quanto riguarda i pc, tablet o smartphone la nuova normativa Ue prevede l'obbligo per i costruttori di rendere facilmente sostituibile la batteria da parte del consumatore. Tutti gli utenti dovranno essere in grado di cambiare la batteria del proprio pc o smartphone, anche i meno abili, senza incontrare particolari difficoltà nella sostituzione o causare danneggiamenti. Inoltre, le batterie dei dispositivi dovranno essere commercializzate per almeno 10 anni dalla data di uscita del prodotto, garantendo così il diritto alla riparazione.

Batteria universale: a che punto siamo

C'è poi la questione controversa della batteria universale, ossia una batteria uguale per tutti i device che possa essere ricaricata con lo stesso caricabatterie per vari device. Questo porterebbe non solo a notevoli risparmi per i consumatori ma anche a meno rifiuti elettronici da smaltire. Le grandi società tecnologiche, però, non vedono di buon occhio questa prospettiva perché la batteria universale li costringerebbe a rivedere i loro piani per il futuro. In poche parole sarebbero costretti a trovare nuove soluzioni ingegneristiche e di design per i prodotti già collaudati.

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