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Venerdì, 26 Aprile 2024

La recensione

Giulio Zoppello

Giornalista

Prehistoric Planet 2 è un meraviglioso viaggio divulgativo per tutta la famiglia

Prehistoric Planet torna, a distanza di un anno dalla prima, fantastica stagione. Lo fa naturalmente su AppleTv+, portando in dote lui, Sir David Attenborough, la voce storica di ogni documentario che si rispetti marcato BBC, che qui infatti è ancora coinvolta con i suoi Studios Natural History Unit. Prehistoric Planet continua ad unire in sé estetica raffinata e capacità di affascinare, non mancheranno sorprese, novità, ma soprattutto la capacità di mostrarci qualcosa di diverso sulle gigantesche creature del passato. 

Cinque episodi per cinque habitat

Prehistoric Planet, avvalendosi del contributo di paleontologi di prima grandezza e delle ultime scoperte scientifiche, che hanno completamente stravolto tutto ciò che pensavamo di sapere sui dinosauri, ci guida in habitat alquanto sorprendenti, atipici rispetto alla tradizione dello storytelling sui grandi rettili. 5 episodi su AppleTv+, cinque habitat da scoprire: isole, deserti, paludi, profondità marine e il Nord America. 
Non mancano creature leggendarie della paleontologia come T-Rex, triceratopi, raptor di vario genere, mosasauri, calati però in un ambiente ricostruito con una minuzia tanto impressionante, quanto mirata a farci comprendere che per molto tempo, li abbiamo visti attraverso una luce sbagliata, preconcetta. Era una visione condizionata dal nostro presente, dal nostro pianeta per quello che è oggi. Invece, la seconda stagione di questa creatura televisiva voluta da Jon Favreau, che è un perfetto esempio di divulgazione scientifica moderna, parla di un ambiente incredibilmente eterogeneo. Neve dell’artico, il caldo infernale delle sabbie, l’opprimente umidità delle paludi, vaste foreste, mondi in cui una fauna straordinaria cercava la propria via per la sopravvivenza. Non manca una certa ironia, uno sguardo ovviamente affettuoso verso i protagonisti, ma non è qualcosa che cancelli la volontà di parlare di una grande armonia di quel grande cerchio della vita, che sul nostro pianeta da decine e decine di milioni di anni si ripete, cambiando volto ma non la sostanza.

Una serie divulgativa che continua la tradizione british

In questi 5 episodi David Attenborough, voce narrante da decenni con il suo iconico Queen's English, viene accompagnato da una colonna sonora firmata nientemeno che da Hans Zimmer, che fa da supporto ad una dimensione visiva bellissima. Vi è fusione tra immagini fotorealistiche create con una computer grafica semplicemente abbagliante, con dei concept art della Jellyfish Pictures (che ha firmato The Book of Boba Fett tra le altre cose) che permettono un’immersione totalizzante. Chi appartiene alla generazione millennial, non potrà non aver colto la correlazione tra questa serie e tutto quello che nel passato la BBC ha cercato di proporre sul mondo dei dinosauri. Il pensiero vola a Walking with Dinosaursdel 1999, che dette inizio ad una saga di divulgazione leggendaria, a cui poi 12 anni fa era seguita la fantastica Planet Dinosaur. Torna la divulgazione scientifica classica rispetto alla narrazione cinematografica. Inutile nasconderselo, Jurassic Park, la saga deterioratasi anno dopo anno fino all'ultimo, tremendo, Jurassic World, ha fatto sì un enorme favore alla patologia, ma ha rischiato anche di limitarne il ruolo, di connettere il tutto ad una narrazione fin troppo fantasiosa. Quella che abbiamo qui invece ci è familiare, perché in fin dei conti non è diverso da ciò che tutti noi abbiamo visto e continuiamo a vedere nella savana africana, nelle grandi praterie del Nord America o in quegli stessi oceani, che oggi ospitano altri giganti, altre creature magnifiche. Il tutto, seguendo un gusto molto inglese, elegante, privo di un'eccessiva retorica.

Una serie per tutti gli appassionati 

Prehistoric Planet non annoia per un solo, singolo minuto, anche perché cerca di donarci la complessità del comportamento di questi animali, la loro personalità in un certo senso, che si fa forza di ricerche e teorie tra le più recenti. Fatto ancor più importante, non vi è nulla di eccessivamente carico o spettacolarizzato, soprattutto manca quella dose di iper-violenza che alla fin fine, aveva reso per esempio il Regno dei Dinosauri di Discovery Channel fin troppo esagerato o roboante. Qui invece si vuole viaggiare indietro nel tempo, farci comprendere quanto queste creature fossero anche visivamente diverse da ciò che il cinema, i vecchi libri di testo, ci hanno fatto sovente pensare. I carnivori li vediamo coperti di piume, ammiriamo la struttura sociale di animali che hanno regnato più a lungo di qualsiasi altra forma di vita nella storia del nostro pianeta, prima di finire nei nostri musei. Alla fine di ogni episodio ci si concentra su un singolo animale, la sua anatomia, ciò che abbiamo capito in questi ultimi anni su come si muoveva, cosa rappresentava quel corno o quel dente. Prehistoric Planet si conferma un prodotto perfetto per tutta la famiglia, ma di certo ne consigliamo la visione al pubblico più adulto, quello che magari ha bisogno più degli altri di tornare ad essere bambino, a quando solo la parola dinosauri risvegliava qualcosa di magico. Già ci si prepara per la terza stagione, perché loro, i dinosauri, non ci stancheranno mai, soprattutto quando c’è Sir David a palarcene.

Voto: 9 

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