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Sabato, 27 Aprile 2024

La recensione

Giulio Zoppello

Giornalista

Evil è la serie che state cercando se amate la paura

Evil finalmente arriva anche in Italia, forte della fama di serie tra le più celebrate degli ultimi anni. Inspiegabile che fosse ancora inedita nel nostro Paese, ma ora grazie a Paramount+, con almeno quattro anni di ritardo, la potrete gustare anche voi. Evil è la serie perfetta per chi ama il mistero, le indagini, ma soprattutto per chi è appassionato di paranormale, del dubbio insito sulla presenza o meno di un qualcosa di connesso a ciò che la religione, in senso generale, ci ha sempre suggerito: la presenza di forze oscure. Il tutto unito al giallo giudiziario, in un mix tanto accattivante, quanto indistinto dalla sua tesi finale.

Evil: la trama

Protagonista di Evil è Kristen (Katja Herbers) una psicologa forense che effettua perizie per della Procura, attraverso le quali cerca sempre di capire se l'individuo che ha di fronte, quasi sempre un criminale violento e pericoloso, può essere soggetto a qualche forma di disturbo o patologia mentale. Il caso che sta seguendo in questo momento riguarda un uomo accusato di essere un serial killer, il quale però si difende, affermando di essere posseduto da un demone che lo avrebbe costretto contro la sua volontà a commettere quei delitti. Quell'episodio sarà solo il primo di tanti che metteranno a dura prova le sue convinzioni di non credente di Kristen, dal momento che ha deciso di aiutare David (Mike Colter), perito della diocesi locale, che la coinvolge in un incarico a dir poco particolare: aiutarlo a distinguere tra vere possessioni e quegli episodi che invece sono semplici truffe, suggestioni o malattie mentali. 
Da quel momento Kristen si troverà all’interno di un viaggio oscuro e affascinante, costretta assieme a David a fare i conti con le proprie paure, il proprio passato, ma soprattutto con le proprie convinzioni più radicate. Il tutto mentre il malvagio Dr. Leland Townsend (Michael Emerson) si aggira come una presenza oscura, tossica, sollevando con le proprie azioni il dubbio: il male è una creazione ultraterrena o è l'uomo che lo ha concepito?

Un mondo a metà tra tribunali ed esorcismi

Evil è stata acclamata come una delle serie crime più atipiche, fantasiose ed innovative degli ultimi anni, nonché una delle meglio scritte. Da noi al momento sono usciti soltanto i primi due episodi, ma di certo questa serie non ci metterà molto a guadagnare un sacco di proseliti. Questo in virtù di una scrittura particolarmente curata, di grande qualità, che sa andare oltre il limite (oggi parecchio diffuso) di non riuscire ad andare oltre delle premesse interessanti. Qui invece mentre ci troviamo a confrontarci con eventi inspiegabili, morti che resuscitano, demoni notturni, misteri inquietanti, ecco che Evil lentamente ci guida soprattutto dentro le vite dei due protagonisti. Kristen è una donna dalla vita familiare complicata, ha una prole numerosa, appare determinata, instancabile, ma è condizionata dalla sensazione di essere inconcludente, di non essere abbastanza forte. David, invece, è diviso tra il suo credo e la volontà di evasione che già l'ha portato sulla cattiva strada in passato, si aggrappa alla religione come un naufrago ad una scialuppa. La collaborazione tra i due di fatto diventa, di volta in volta, soprattutto un confronto con sé stessi, con la certezza delle proprie convinzioni, della propria visione del mondo. Il tutto naturalmente rappresenta una grande metafora della mente umana, della società in generale, ancora oggi divisa tra ragione ed emotività, tra scienza e religione. Fondamentale si rivela la nemesi interpretata da Michael Emerson, che sa come farsi odiare, ma anche come affascinare con il suo incidere mefistofelico, paragonabile a quello di un Moriarty di Arthur Conan Doyle.

Paura si, paura no, paura boh

Fatto ancora più interessante, Evil è una di quelle serie che fa dell'incertezza una qualità suprema. Spesso non ci arriva la risposta definitiva, una tesi finale, una soluzione con cui mettere la parola the end al dubbio che domina l’insieme: se il male come entità ultraterrena esista o meno. Il che è incredibilmente coerente con i personaggi, con l'atmosfera stessa dell'iter diegetico, che è un enorme inno al libero arbitrio con i suoi pro ed i suoi contro, nonché anche ai limiti dell'uomo in quanto creatura senziente. 
La componente thriller è molto appassionante, i vari casi che vengono affrontati dai due protagonisti sono tanto creativi, quanto interessanti, con delle soluzioni ingegnose, che arrivano portando con sé un elemento sorpresa mai troppo distante dalla credibilità. Alla fin fine però, il tema centrale di Evil è per l’appunto il Male, inteso come mondo dentro in quale tutti possiamo scivolare, come insieme di azioni miranti all’annullamento della nostra personalità per come la concepiamo, della corazza che pensiamo di avere addosso. La serie ci mostra anche la differente reazione in base all’età della paura, come paradossalmente da adulti diventi qualcosa di ancor più destabilizzante perché cozza con l’idea che ormai a “certe cose” non crediamo più. Più che emozioni definite però, Evil regala un’emotività potente ma difficile da identificare, è una montagna russa di suggestioni, dove però anche un certo black humor fa capolino, arricchendo l’atmosfera generale. Di certo una serie che meritavamo di avere sui nostri schermi molto tempo fa, ennesima dimostrazione di come la distribuzione da noi segue sentieri incomprensibili. 

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Evil è la serie che state cercando se amate la paura

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