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Sabato, 27 Aprile 2024

Marianna Ciarlante

Giornalista

"Vera" con Vera Gemma è l'inaspettata sorpresa della Mostra del Cinema di Venezia

Un cognome importante sulle spalle, un volto che non corrisponde affatto ai canoni di bellezza imposti dalla sua stessa famiglia, o forse, solo dalla sua testa, una personalità apparentemente forte ma fragilissima, in grado di cadere continuamente nelle feroci trappole della vita e un senso di inferiorità di cui non è mai riuscita a liberarsi. Tutto questo, e tanto altro ancora, è Vera Gemma, la protagonista del nuovo film di Tizza Covi e Rainer Frimmel che racconta la sua vita tormentata e la sua continua lotta nel cercare di liberarsi, una volta per tutte, del peso dell'essere la figlia del grande attore di spaghetti western, Giuliano Gemma. Nella sua semplicità, Vera - è questo il titolo del film in concorso a Venezia 79 nella sezione Orizzonti - è in grado di soprendere e toccare diverse tematiche che, dalla vita dell'ex protagonista dell'Isola del Famosi, si estendono a quella di chiunque si ritrovi davanti allo schermo che viene spinto a fare un proprio esame di coscienza insieme alla protagonista del film. 

"Nella mia famiglia essere belli era un dovere e io ne sono sempre stata ossessionata" rivela Vera all'inizio del film e il fil rouge del film girerà intorno proprio a questo tema che permarrà per tutta la durata della pellicola mostrando, tra le altre cose, tutte le contraddizioni della società odierna fatta di apparenza, di bellezze omologate, di superficialità in contrasto con la purezza e la genuinità della vita di borgata di una famiglia che, al contrario dei Gemma, i soldi non li ha mai avuti, così come il successo e il riconoscimento sociale. Ma c'è davvero la felicità dietro un cognome importante? Dietro un'infanzia passata in una villa americana tra campi da tennis, piscine e il set dei più grandi film western? Si può essere felici avendo a disposizione tutto? Sembra proprio di no e Vera Gemma, in questo film, ce ne parla, spogliandosi degli elementi di scena, degli agghindi, del trucco, delle pellicce e restando, "nuda", davanti al pubblico di una sala cinematografica a cui rivela le sue paure, i suoi sogni irrealizzati, come quello di diventare mamma, e il suo timore di morire essendo ricordata da tutti solo come la figlia di Giuliano Gemma.

Vera è un film che stupisce proprio per la sua spontaneità, per il suo saper arrivare alle persone, il suo non voler nascondere il brutto, l'inadeguato, la debolezza di un carattere che ha sempre dovuto cercare di dimostrare qualcosa per sentirsi di avere un valore. Così, tra delusioni, rimpianti e nuove consapevolezze, quella che tutti abbiamo sempre conosciuto come la figlia di Giuliano Gemma, fa un percorso conoscitivo per diventare finalmente Vera, una donna con una sua identità e che, da sola, è in grado di creare un suo lascito nel mondo, slegato dalla figura di suo padre, dal personaggio televisivo che si è costruita negli anni e dal pregiudizio che si è sempre dovuta portare dietro. 

Voto: 6 e mezzo

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