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Sabato, 27 Aprile 2024

Il commento

Sandra Figliuolo

Giornalista Palermo

Mi spiace per Berlusconi, ma io sto dall'altra parte

Ha solo sdoganato la parte più meschina dell'italiano medio, un po' cialtrone, un po' macho e latin lover, a cui piacciono le donne ma soprattutto se sono compiacenti, disponibili, avvenenti e consenzienti, più troie (per usare un termine a lui caro) che intelligenti, che con la battuta ad effetto e la barzelletta cerca di mascherare la sua mediocrità, che canta, suona e ride mentre la barca affonda (tanto lui ha la scialuppa di salvataggio), che si è fatto da solo (ma con l'aiuto non sempre trasparente di tanti "amici"), che promette, fa un sacco di chiacchiere, la spara sempre grossa e poi però quaglia ben poco, che semplifica perché odia la pesantezza del ragionamento, che è furbo, abile, più che competente e preparato, che pensa che il massimo nella vita sia avere una barca di soldi, tanto potere e una bella ragazza accanto, naturalmente molto più giovane, anche con ben 56 anni di meno, che crede che tutto si può comprare, compresa la dignità, che l'onestà è una roba da poveri e sfigati, che "belle la storia, l'arte, la letteratura e la cultura italiane" ma in tv vuoi mettere una donzella (mezza) nuda che danza, salta e poi magari te la dà?

Il parere opposto: Berlusconi ci ha unito

Prima ci si vergognava, ora ci vantiamo

Prima di lui di tutte queste cose l'italiano medio doveva sempre vergognarsi, dopo ha potuto vantarsene. Quell'italiano medio, un po' coglione, che si è convinto che uno che lascia un patrimonio di oltre 6 miliardi (di euro) poteva essere proprio come lui, un operaio per esempio, che un capitale del genere non lo accumula neanche se campa 70 vite. Che poteva tirare fuori "un milione di posti di lavoro" dal cilindro, come un mago. E l'italiano medio, narcotizzato, ci ha creduto e lo ha pure amato perché "lui quello che dice fa", perché "è un grande imprenditore e se sa gestire un'azienda figuriamoci uno Stato". Lui intanto - un genio, non c'è dubbio - è riuscito ad entrare nella stanza dei bottoni e a farsi le regole su misura per i suoi interessi, mica per quelli di quel povero italiano medio che lo aveva votato e acclamato, sostenuto perché i giudici "cattivi", le "toghe rosse", lo perseguitavano. E sempre lui, l'italiano medio, troppo distratto e spensierato per accorgersi della caterva di danni che tutto questo avrebbe comportato non solo nella sua vita ma anche in quella dei suoi figli e dei suoi nipoti, era contento. Sognava. Sognava incubi, ma sognava.

Il delirio - non trovo altro termine - di questi giorni è esattamente lo specchio del Paese che lui ha plasmato, tra uno show televisivo, la coscia di una velina, un pianto di coccodrillo con Maria, una cena elegante, uno slogan perfetto e una legge ad personam. E se ci è riuscito è anche e soprattutto per l'assenza di quella Sinistra e di quei "comunisti" che evocava in ogni comizio.

La morte di Silvio Berlusconi mi tocca molto meno di quella dei 5 (CINQUE) operai sconosciuti deceduti due giorni fa mentre lavoravano e con stipendi tra i più bassi d'Europa. E a quegli italiani medi che in queste ore insultano e invocano "il rispetto per i morti" (lo stesso che magari hanno quando ogni giorno nel Mediterraneo perdono la vita decine di migranti e loro vogliono blocchi navali ed altri provvedimenti "democratici" per farli restare "a casa loro") sarebbe inutile chiedere un po' di onestà intellettuale. Nella vita bisogna scegliere da che parte stare: semplicemente io sto ovunque non siano loro.

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