rotate-mobile
Domenica, 28 Aprile 2024

Controcanto

Fabrizio Gatti

Direttore editoriale per gli approfondimenti

L'ottantenne, il frate, la filosofa: così affrontiamo la sfida digitale (e le reti clandestine)

In Italia dovremmo avere i computer più sicuri al mondo, se contiamo il numero di commissioni, comitati, agenzie e società statali specializzate. Ne manteniamo sei. C'è la commissione costituita dal sottosegretario alla Presidenza del consiglio per l'informazione, Alberto Barachini (Forza Italia), che si occupa delle trasformazioni digitali nel mondo della comunicazione e dell'editoria. Come primo presidente era stato scelto l'ex premier Giuliano Amato, nato nel 1938: si è dimesso a inizio 2024 per le polemiche sull'età.

Quindi Barachini ha nominato il frate francescano e teologo morale, Paolo Benanti, 52 anni, professore alla Pontificia Università Gregoriana e consigliere di papa Francesco su temi come l'intelligenza artificiale, la bioetica e l'etica delle tecnologie. Gli altri componenti sono docenti, ricercatori, scienziati nei settori dell'informatica, del diritto e dell'economia.

Chi è e cosa fa di speciale il frate digitale

Poi c'è il comitato di coordinamento per l'intelligenza artificiale voluto dall'altro sottosegretario alla Presidenza del consiglio per l'innovazione tecnologica, Alessio Butti (Fratelli d'Italia). Ne fanno parte, oltre a Paolo Benanti, esperti in campi che vanno dall'astrofisica all'ingegneria economico-gestionale, alla divulgazione scientifica. Coordinatore del coordinamento, questo l'incarico voluto dalla Presidenza del consiglio, è Gianluigi Greco, professore di informatica all'Università della Calabria.

Così la rete clandestina ci spia - di Fabrizio Gatti

Quindi abbiamo l'Agenzia per l'Italia digitale, che è l'agenzia tecnica della Presidenza del consiglio che ha il compito di garantire la realizzazione degli obiettivi dell'agenda digitale italiana e della digitalizzazione della pubblica amministrazione. È guidata da un direttore generale, Mario Nobile, già responsabile dei sistemi informativi e statistici del ministero dei Trasporti.

Piazza Bologna a Roma (foto Fabrizio Gatti-Today.it)

Sempre alle dipendenze della Presidenza del consiglio, durante il governo di Mario Draghi è stata costituita l'Agenzia per la cybersicurezza nazionale, con l'obiettivo di razionalizzare e semplificare il sistema di competenze esistenti e tutelare gli interessi nazionali nel campo della cybersicurezza. Alla sua direzione il governo di Giorgia Meloni il 9 marzo 2023 ha nominato non un ingegnere informatico ma il prefetto Bruno Frattasi, già capo di gabinetto del ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, durante il secondo governo di Giuseppe Conte e il governo Draghi.

Sogei, la cassaforte dei nostri dati sensibili

Non possiamo poi dimenticare il Comitato parlamentare di vigilanza sull'attività di documentazione, di cui è presidente la vicepresidente della Camera, Anna Ascani (Pd), che ha l'obiettivo di conoscere l'avanzamento dell'intelligenza artificiale e degli algoritmi e di studiare la loro possibile applicazione all'interno della documentazione parlamentare, come spiega testualmente la pagina online. Secondo la scheda parlamentare, Ascani è laureata a pieni voti in filosofia teoretica, morale ed estetica e dottoranda in political theory.

La squadra Fiore e l'antenna che spegne i telefonini - di F. Gatti

Ecco quindi la Sogei, la Società generale d'informatica al cento per cento di proprietà del ministero dell'Economia: ''La nostra missione – annuncia il sito istituzionale – è quella di contribuire alla modernizzazione del paese, partecipando attivamente al processo di trasformazione digitale della pubblica amministrazione''. Presidente, da inizio febbraio 2024, è Paolo Savini, già vicedirettore dell'Agenzia delle entrate, mentre amministratore delegato è Cristiano Cannarsa, già numero uno di Consip, la centrale acquisti dello Stato.

Eppure tanto schieramento di personale, risorse, mezzi, ovviamente ciascuno nei limiti delle proprie competenze, non sembra in grado di prevenire gli abusi nella gestione e nell'utilizzo delle banche dati della pubblica amministrazione. Come infatti dimostrano l'indagine della Procura di Perugia sul luogotenente della guardia di finanza, Pasquale Striano, e l'inchiesta giornalistica di Today.it sull'inquietante squadra Fiore, che fino a poche settimane fa aveva un ufficio coperto in piazza Bologna a Roma (foto sopra).

Qual è il servizio di intelligence che manca all'Italia

Giusta l'indignazione della premier Giorgia Meloni che, riferendosi sia all'indagine di Perugia, sia all'inchiesta di Today.it, le ha definite la punta di un iceberg. Con la maggioranza attuale sarebbe forse il momento, attraverso una legge del Parlamento, di affidare le competenze di indagine e controllo sull'utilizzo dei diversi archivi statali a una vera agenzia per le informazioni e la sicurezza digitale, sull'impronta di ciò che sono l'Aisi e l'Aise per quanto riguarda la sicurezza interna ed esterna della Repubblica.

La centralizzazione delle banche dati fiscali, bancarie e di polizia, e contemporaneamente la dispersione delle intercettazioni giudiziarie in una miriade di società private, rende oggi urgente la protezione degli archivi attraverso un vero servizio di informazioni e sicurezza cibernetica: un organismo da sottoporre alla stessa ferrea riservatezza che regola i due servizi segreti sotto il coordinamento del Dis, il dipartimento delle informazioni per la sicurezza.

Gli 007 francesi: 250mila euro per un dossier in Italia - di F. Gatti

Quando si tratta di Aisi o Aise, se viene trafugato un fascicolo, salta tutta la catena di comando. Mentre l'attuale frammentazione di competenze e controlli (evidentemente assenti) sul patrimonio digitale dello Stato - e anche nostro di cittadini e imprese – favorisce senza volerlo i traffici di documenti. Come racconteremo nella prossima puntata della nostra inchiesta.

Leggi le altre opinioni su Today.it
Si parla di

L'ottantenne, il frate, la filosofa: così affrontiamo la sfida digitale (e le reti clandestine)

Today è in caricamento