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Lunedì, 29 Aprile 2024

L'editoriale

Maria Cafagna

Editorialista

Meloni contro Netflix sulle droghe, ma è una sfida che rischia di perdere

Nel corso della Giornata Mondiale contro le droghe, alla Camera è stato indetto un convegno a cui è intervenuta anche la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. La premier ha annunciato una stretta contro tutte le sostanze, anche quelle leggere, senza però entrare nel merito delle misure che intende adottare. Meloni, inoltre, ha ribadito che secondo lei l'uso della cannabis sia l'anticamera per droghe più pesanti come l’eroina. L’intervento di Meloni - che in fin dei conti non ha detto nulla di nuovo rispetto alla sua già nota posizione sulle droghe - ha attirato l’attenzione della stampa per la risposta che la premier ha dato alla pacifica protesta del deputato di +Europa, Riccardo Magi. Nel corso dell’intervento della premier, Magi ha esposto un cartello che diceva: "Se non ci pensa lo Stato ci pensa la mafia”.

“Abbiamo visto i risultati del lavoro che avete fatto in questi anni - ha risposto Meloni a Magi senza però entrare nel merito di questi fantomatici risultati - e forse Lei dovrebbe guardare a questi ragazzi che sono in questa sala e avere rispetto di quello che la vostra propaganda ha fatto sulla pelle di queste persone e di queste famiglie”. “Lei dovrebbe ricordarsi – ha continuato Meloni con un tono che ha fatto storcere il naso ad alcuni commentatori – che è grazie alle politiche che avete fatto se siamo ridotti così (verrebbe da chiedere a Meloni se queste politiche sono qui nella stanza con noi, ndr). Lei dovrebbe sapere che io non sono una persona che si fa intimidire, onorevole Magi, dovrebbe saperlo molto bene, perché io so esattamente cosa sto facendo, il punto è se ve ne rendiate conto voi di quello che state facendo”. Al termine delI’evento, Magi si è fermato a parlare con i giornalisti presenti dichiarando che secondo i dati oggi, in Italia, le carceri sono piene di detenuti per reati legati alle droghe (sono il 34%, il doppio della media europea), ma i consumi continuano ad aumentare. Nel mondo, dagli Usa alla Germania comincia una fase di antiproibizionismo mentre “la destra italiana - ha detto Magi - va in direzione opposta”.

Durante il suo intervento Meloni ha fatto un’altra dichiarazione che ha fatto scalpore e che chiama in causa un interlocutore di una certa influenza: si tratta di Netflix, la piattaforma di streaming video che solo in Italia conta 9,2 milioni di utenti. “Arriviamo al paradosso - ha detto Meloni - di avere serie che hanno come eroe uno spacciatore sulle stesse piattaforme che hanno fatto documentari contro Muccioli che aveva salvato migliaia di ragazzi quando lo Stato era girato dall’altra parte”. Se è chiaro il riferimento a Sanpa, la docuserie su San Patrignano, non è chiaro in quali serie gli spacciatori sarebbero dipinti come degli eroi.

La nuova Rai ultra conservatrice di Giorgia Meloni 

Narcos, Breaking Bad - due dei titoli di punta di Netflix - e altre serie di successo come Gomorra o Romanzo Criminale - produzioni Sky - e quasi la totalità dei film e delle serie che parlano di criminalità raccontano personaggi con parabole tragiche. Anche grandi pellicole del passato come Il Padrino, Scarface e Gli Intoccabili (per citarne alcune) raccontano storie di criminali legate alla droga che hanno epiloghi drammatici. Chiaro che le vite di personaggi senza scrupoli siano fatte anche di soldi, ricchezza e potere e non si capisce il motivo per cui chi sceglie di raccontare queste storie dovrebbe omettere questa parte delle loro vite. Forse nella televisione che Giorgia Meloni ha in mente la droga dovrebbe essere raccontata solo attraverso storie come quella di Pedro Benitez, lo scalatore delle Ande di Boris.

Vedremo chi vincerà tra Bridgerton e Don Matteo

Evidentemente quella contro i presunti spacciatori eroi si inserisce nella nuova strategia voluta dal governo per la Rai a trazione ultra-conservatrice in cui rientra anche il piano per “contribuire alla promozione della natalità e della genitorialità”. Come se non bastassero i preti detective, la celebrazione della cucina italiana a tutte le ore e lo straordinario - nel senso fuori dall’ordinario - attenzione data dalla tv di Stato dà alla Chiesa Cattolica, aspettiamoci anche l’agiografia di Muccioli e la celebrazione della famiglia tradizionale, magari con un reality sulla famiglia Anania. Di questo passo guardare Netflix, Prime e qualsiasi cosa che non sia la Rai a misura di Meloni diventerà una forma di resistenza. E vedremo chi la spunterà tra Bridgerton e Don Matteo.

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