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Martedì, 30 Aprile 2024

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Vinicio Marchetti

Giornalista

La morte di Rosetta Cutolo è la fine di un'epoca

Rosetta Cutolo, la sorella del defunto boss della Nuova Camorra Organizzata, Raffaele Cutolo, è deceduta nel suo paese natale, Ottaviano, all'età di 86 anni. La sua morte rappresenta la fine di un'epoca nella storia del Sistema, poiché Rosetta Cutolo ha giocato un ruolo chiave all'interno dell'organizzazione criminale fondata da suo fratello, "O’ Professore di Vesuviano". Nel corso degli anni, ha mantenuto il controllo del clan ed è stata un punto di riferimento durante la detenzione di Raffaele. Raramente si allontanava da Ottaviano, tranne per gli arresti. È stata coinvolta in numerose indagini sulla Nuova Camorra Organizzata e divenne latitante nel 1981, scappando da un'operazione delle forze dell'ordine contro il cartello criminale. È stata arrestata solo nel 1993 e si è costituita per scontare una condanna di 9 anni e 7 mesi di reclusione per associazione mafiosa. Dopo 6 anni di detenzione, è stata rilasciata per buona condotta ed è tornata ad Ottaviano. Chiunque abbia una conoscenza delle dinamiche della camorra sa con certezza quanto sia rilevante il ruolo delle donne all'interno della gerarchia criminale. Spesso è proprio la presenza di parenti all'interno della catena di comando a confermare la centralità della famiglia come elemento di coesione, senza alcuna distinzione di genere.

Rosetta Cutolo ha reso più semplice comprendere cosa significa essere UNA camorrista 

Un dato interessante è che Rosetta Cutolo è stata rappresentata nel film "Il Camorrista" di Giuseppe Tornatore, uscito nel 1986, interpretata dall'attrice spagnola Laura Del Sol. Il film racconta in modo romanzato la vita di Raffaele Cutolo, inclusi il suo rapporto con le Brigate Rosse e la trattativa per la liberazione dell'assessore Vincenzo Casillo. La storia si conclude con lo smantellamento del cartello criminale e la reclusione di Raffaele Cutolo, dalla quale non sarebbe mai uscito. Inoltre, una serie televisiva in cinque puntate è stata girata contemporaneamente al film ma mai trasmessa. Questa serie è stata restaurata e sarà presentata in anteprima alla Festa del Cinema di Roma il 26 ottobre 2023, curata dal regista Giuseppe Tornatore. Ovviamente, stiamo parlando di adattamenti cinematografici, ma il concetto che sta dietro a essi è più reale che mai. Tutto ciò che conferisce maggiore forza alla figura femminile, coinvolta attivamente nella vita criminale, spesso inizialmente in ruoli secondari come mogli o figlie di capi, ma che alla fine riescono a prendere completamente il controllo.

Vi spieghiamo il ruolo della donna all’interno del Sistema

Negli anni '70, Pupetta Maresca aveva dimostrato che anche le donne potevano rivestire un ruolo significativo all'interno dei clan camorristici. Rosetta Cutolo è stata la sua erede in questo senso, differenziandosi grazie alla sua abilità nel salire nelle gerarchie, sostenuta dal legame con l'ingombrante fratello boss. Rosetta ha giocato un ruolo cruciale durante tutta l’esistenza della Nuova Camorra Organizzata (NCO). Raffaele Cutolo ha trascorso gran parte della sua vita dietro le sbarre, ma gestiva i suoi affari da dietro le sbarre grazie alla fiducia assoluta che aveva nella sua sorella. Sotto molti aspetti, si potrebbe affermare che Rosetta Cutolo sia stata effettivamente il vero capo dell'organizzazione. Questo è stato un cambiamento radicale. Rosetta è diventata il punto di riferimento e, all'esterno della sua villa a Ottaviano, c’era costantemente una lunga fila di persone in attesa di poter parlare con lei. 

Spietate tanto quanto gli uomini e questa non è un'opinione 

Appare certamente semplice comprendere quanto il ruolo della donna all’interno di alcuni dei più feroci clan della storia di Napoli e della Campania sia quello del boss, senza alcuna distinzione tra uomo e donna. Una scalata gerarchica partita dalla procreazione, dall’educazione dei figli e arrivata fino alla vetta dei clan. Ad oggi non esiste nessuna differenza tra uomo e donna all’interno della camorra. Rosetta Cutolo, nel corso della sua vita criminale, ha operato in silenzio, contribuendo a creare un nuovo modo di gestire la camorra, lontano da occhi indiscreti e con legami anche in ambito politico. Questa trasformazione ha dimostrato come le donne potessero svolgere un ruolo chiave all'interno delle organizzazioni criminali, aprendo la strada a una nuova dinamica all'interno della NCO. La sua morte segna la fine di un'era, ma il suo impatto sulla storia della camorra e sul ruolo delle donne in queste organizzazioni rimarrà indelebile. Ormai, le donne del Sistema non sono temute e rispettate soltanto per il loro cognome o per le loro relazioni, ma anche e soprattutto per la loro spietatezza. Una caratteristica che, certamente, non è mai mancata a Rosetta Cutolo. 

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