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Sabato, 27 Aprile 2024

Alla conquista di Roma: Alemanno attacca, Marino "flirta" con i grillini

I due che si sfideranno al ballottaggio per sindaco di Roma si sono confrontati in piazza del Campidoglio per Sky Tg24. Alemanno: "Alla cena con i Casamonica c'era il Gotha del Pd". Marino a De Vito: "Che gioia vederti"

ROMA - Un confronto in piazza del Campidoglio, in quella che è la "piazza del sindaco". In diretta Tv, su SkyTg24, è andato in scena il "match" fra Alemanno e Marino: i due protagonisti del ballottagio. Sindaco uscente, molto aggressivo, contro il candidato che ha stravinto il primo turno, staccando il rivale di dodici punti percentuali, e che al suo arrivo ha salutato De Vito, ex candidato M5s, con un caloroso: "Che piacere vederti". Tanti gli argomenti: le foto del primo cittadino di Roma con Casamonica, la Onlus "Imagine" e la romanità. Tutto in un accesso botta e risposta.

LE FOTO - Pronti, via, Alemanno va all'attacco mostrando la discussa foto che lo ritrae insieme a Luciano Casamonica, esponente di uno dei clan più importanti della Capitale. "È stata una campagna brutta, piena di fango sulla mia persona. La foto pubblicata ritraeva solo me, ma ce ne sono tante altre che mostrano la presenza di esponenti del Pd. E che mostrano come a quella foto ci fosse anche il Gotha del Pd romano come il capogruppo in Campidoglio, Marroni. E marino ha detto che mi ero fatto fotografare con un pregiudicato". "Volevo chiedere scusa al sindaco - ha replicato Marino - ma abbiamo visto altre foto che lo ritraggono con condannati e indagati per corruzione". 

LA ONLUS - Subito dopo, è stata la volta della domanda di una giovane di 26 anni che ha chiesto conto di irregolarità contrattuali nella Onlus "Imagine" gestita da Marino che sono venute fuori nelle ultime ore. "La Onlus è fatta da persone per bene ed è parte lesa in una situazione in cui c’è stata una denuncia, e le indagini sono quindi in corso" ha risposto il chirurgo senza sbottonarsi troppo.

INDAGATI - Il pubblico è poi passato ai tanti collaboratori di Alemanno che, in un modo o in un altro sono finiti nelle inchieste dei tribunali. "Come lo giustifica ai cittadini?" ha chiesto una giovane. "È la solita balla" ha sbottato Alemanno usando una sua espressione "classica". "Ci sarà, uno o due al massimo tre persone indagate - ha poi spiegato - Un sindaco di Roma deve fare centinaia di nomine e noi possiamo avere avuto tre problemi al massimo". Poi l'attacco all'avversario: "Marino, invece è credibile come amministratore? Parla di merito e trasparenza, ma se non riesce a controllare una Onlus di poche persone dove ci sono 5-7 dipendenti con contratti in nero o falsi".

Il confronto Alemanno-Marino in piazza del Campidoglio

LA "ROMANITA'" - Passaggio d'obbligo sull'appartenenza alla città dei due contendenti. Marino, che è di Genova, è scivolato sui sette Re di Roma con un "Tarquinio Prisco" suggeritogli dal pubblico. Mentre il sindaco uscente ha rifiutato di elencare i colli di Roma rispondendo: "Non mi presto a questi giochetti". 

ROM - Alemanno, poi, è tornato su uno dei suoi "punti forti". "Ci sono due forme diverse di criminalità, la prima è stata fronteggiata nel 2008 ed era l’emergenza della criminalità di strada, che nasce dal degrado, da accampamenti abusivi e l’abbiamo affrontata con un significativo risultato" ha rivendicato. Con Marino che ha risposto: "Tolleranza zero per l'illegalità e nessun bambino a chiedere l'elemosina per le strade perchè devono andare a scuola". Marino ha spiegato poi che risolvere il problema dei nomadi nella capitale coinvolgerebbe le varie autorità religiose della comunità rom. Il chirurgo ha anche criticato Alemanno per aver speso troppi soldi per costruire "un unico campo, quello della Barbuta".

MATRIMONI GAY - E sui diritti Marino ha aggiunto: "Istituirò il registro delle coppie di fatto. Il matrimonio gay? Non dipende dal sindaco. Non faccio le leggi nazionali, ma penso che i diritti di tutti debbano essere rispettati". Opposta la posizione di Alemanno. "Matrimoni gay in Campidoglio? No, colpirebbero l’immagine di Roma. Il matrimonio è quello tra un uomo e una donna come sancito dalla Costituzione".

APPELLO DI ALEMANNO - "Tre sono le cose su cui vogliamo lavorare per il futuro: la prima, i valori, su vita e famiglia a Roma non si deve discutere. Secondo, i grandi progetti per dare lavoro e speranze ai romani - ha detto Alemanno nel suo appello finale - Noi siamo in grado con i nostri progetti già preparati di creare subito 60mila posti lavoro. Infine, terzo elemento quello delle regole, della legalità e della sicurezza: senza le regole la città non può andare avanti". "Noi abbiamo salvato Roma - ha concluso - l'abbiamo salvata rispetto al debito di bilancio ereditato dalle amministrazioni di centro sinistra, di cui Ignazio Marino e' un degno continuatore. Abbiamo governato nei 5 anni nella peggiore crisi del nostro tempo e abbiamo retto, siamo andati avanti, abbiamo fatto infrastrutture importanti, portato avanti i progetti".

APPELLO DI MARINO - "Penso a una città che esprima le energie migliori", Queste le parole di Ignazio Marino nell'appello finale. "Penso a una città che guardi al futuro con grande speranza - ha aggiunto - una Roma migliore in cui tutte le energie vengano liberate. Per farlo bisogna avere un'idea di comunità pensare a chi è rimasto indietro". Poi il chirurgo genovese ha provato ad allentare la pressione, smentendo i pronostici che lo danno già sindaco. "Non c'è alcun vincitore annunciato. Credo che la maggior parte dei cittadini romani deve andare al voto, è molto importante esprimere il proprio giudizio sui 5 anni di giunta appena conclusi". Chiusura con piccola macchio per Marino che ha rifiutato di stringere la mano al senatore Pdl Andrea Augello, con un secco "no, oggi no". Più equilibrato, invece, De Vito che nel segno della par condicio ha stretto la mano ad entrambi i contendenti. 

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