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Sabato, 27 Aprile 2024

Chiara Danese racconta i "bunga bunga" di Berlusconi: "Quella serata mi ha sconvolta"

L'intervista della "pentita del bunga bunga" a Vanity Fair

Anche se non otterrà un titolo, Chiara Andrea Danese ha già vinto. Circa nove mesi fa, infatti, il suo nome era nell’elenco delle ospiti alle cene di Arcore, ora è fra le 101 finaliste di Miss Italia 2012 come Miss Valle D’Aosta. Nell’aprile scorso fu la prima, con Ambra Battilana, a raccontare nei dettagli il bunga bunga e a costituirsi parte civile nel processo Ruby 2, che vede imputati Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti per favoreggiamento alla prostituzione. Ora fa di nuovo notizia perché, dopo aver detto «Non ci sto», ha ripreso in mano i suoi sogni di ragazza.

Vanity Fair intervista Chiara Danese, nome forse tra i meno noti dell'inchiesta sul "bunga bunga", ma tra le testimoni oculari più importanti di ciò che succedeva nei party privati dell'ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, perchè lei è una "pentita", una delle poche ragazze che chiesero di "andarsene".

Ecco i passaggi più significativi della sua intervista:

Che cosa l’ha traumatizzata di più della vicenda che ha vissuto?
«Tutto. Quella serata mi ha così sconvolta che per mesi non avevo il coraggio di parlarne nemmeno con mia madre».
Perché?
«Avevo quasi vergogna, mi sentivo in colpa e un po’ stupida per essere andata ad Arcore, anche se non avevo fatto nulla di male. Sono scappata».
Dove?
«A Londra, per due mesi. Da una parte volevo mettermi alla prova, dall’altra desideravo scappare».
Perché quella sera è andata ad Arcore?
«Sapevamo solo che saremmo andate a una cena».
Prima di quel 22 agosto, lei e Ambra avevate già cenato con Fede in un ristorante. In seguito avete raccontato che già allora lui aveva cominciato a fare battute a doppio senso, a farvi alzare per «esaminare il fondoschiena». Nessun dubbio?
«È quello che mi rimprovero ancora oggi. Sono arrabbiata per non avere reagito subito. Ma ero molto ingenua e credulona. Vengo da un paesino e sono cresciuta troppo protetta. Prima della cena ad Arcore non avevo mai visto una donna completamente nuda, in famiglia nessuno si è mai fatto vedere nudo dagli altri. Io non sono come le ragazze di città che sono sveglie. Ora sono cresciuta, ma allora ero come un agnellino. Non sapevo nemmeno che Berlusconi era il proprietario di Mediaset».

 

Fonte: Vanity Fair →
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