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Domenica, 28 Aprile 2024

"Amanda e Raffaele hanno ucciso Mez perché non avevano niente da fare"

"L'omicidio nasce da lì". A dichiararlo è Alessandro Nencini, presidente della Corte d'Assise d'Appello di Firenze che li ha condannati

Il Messaggero intervista il giudice che ha condannato Amanda Knox e Raffaele Sollecito.

"Quella sera Amanda e Raffaele non avevano nulla da fare. L'omicidio nasce da lì". A dichiararlo al quotidiano è infatti proprio Alessandro Nencini, presidente della Corte d'Assise d'Appello di Firenze che li ha condannati.

"Fino alle 8 e 15 Amanda doveva andare a lavorare da Lumumba, Raffaele alla stazione per un'amica. Poi la situazione è cambiata". Il giudice parla anche di "giurati bombardati dalla tv" e poi aggiunge "E' stata una condanna sofferta, anche io ho dei figli".

"Se quel giorno la Knox fosse andata al lavoro, probabilmente Meredith sarebbe ancora viva", prosegue Nencini.

Per quel che riguarda il movente, il giudice afferma che "abbiamo sviluppato un ragionamento. Sono consapevole che sarà la parte più discutibile".

La camera di consiglio è stata lunghissima, ben 12 ore, "necessarie perché i giudici popolari prendessero cognizione degli atti, che sono moltissimi", afferma Nencini, che non si sbilancia sull definizione di delitto a sfondo sessuale. "Non pare esserci un momente prevalente, - precisa - il crimine è nato e maturato all'interno di una serata tra ragazzi". "Cosa sia successo esattamente dopo le otto e un quarto di quella sera nessuno lo sa".

E' stata una decisione unanime? "Ho parlato di decisione condivisa. Posso dire che in tutti questi mesi e in particolare al momento dell’ultima riunione abbiamo avvertito la gravità di una sentenza che coinvolge ragazzi persone giovani e intere famiglie. Questa è una vicenda che ha stravolto molte vite".

Fonte: Il Messaggero →
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