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Domenica, 28 Aprile 2024

Papa Francesco scolaro 'monello': "Dissi una parolaccia alla maestra"

L'aneddoto del Pontefice all'udienza generale del mercoledì. Poi il monito ai genitori separati: "Non usate i vostri figli come un ostaggio"

ROMA - "Una volta, quando ero in quarta elementare ho detto una brutta parola alla maestra". Lo ha raccontato il Papa all'udienza generale di stamattina. Bergoglio ha parlato davanti a oltre 40mila fedeli riuniti in Piazza San Pietro e si è concesso un lungo giro in jeep e una bevuta della sua bevanda preferita, il mate.

GENITORI E FIGLI - Papa Francesco ha ricordato la sua esperienza di figlio, con un aneddoto sulla sua infanzia. Ha raccontato di quando, in quarta elementare, disse un parolaccia alla maestra e la mamma fu convocata a scuola. Ha usato questo racconto per spiegare che "i genitori non devono autoescludersi dall'educazione dei figli", anche se oggi i tempi sono cambiati.

Oggi ci sono casi come questo, non dico che accada sempre, ma ci sono casi: la maestra rimprovera il bambino e fa uno scritto ai genitori; io ricordo un aneddoto personale, una volta quando ero in quarta elementare ho detto una brutta parola alla maestra. La maestra, buona donna, ha fatto chiamare mia mamma, che è venuta il giorno dopo, hanno parlato tra loro, poi sono stato chiamato e la mamma davanti alla maestra mi ha spiegato che era una cosa brutta, da non fare, e mi ha chiesto di chiedere perdono alla maestra, e lo ha fatto con tanta dolcezza. Io l'ho fatto e sono rimasto contento, ma quello era il primo capitolo, a casa incominciò il secondo capitolo...immaginatevi voi

Tuttavia "se oggi la maestra fa una cosa del genere il giorno dopo i genitori o uno dei due va a rimproverare la maestra perché i "tecnici" dicono che non si deve rimproverare così. Sono cambiate le cose - ha commentato il Papa - ma i genitori non devono autoescludersi dall'educazione dei figli". Bergoglio riconosce tuttavia che "molti genitori sono sequestrati dal lavoro, papà e mamma devono lavorare, e da altre preoccupazioni, imbarazzati dalle nuove esigenze dei figli e dalla complessità della vita attuale, e si trovano come paralizzati dal timore di sbagliare. E' difficile educare - ha ammesso - per i genitori che vedono i figli solo la sera, quando ritornano a casa stanchi. E' ancora più difficile per i genitori separati, che sono appesantiti da questa loro condizione".

Fonte: La Stampa →
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