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Disabilità

Francesco, l'uomo che crea con le mani ed il cuore

Francesco ha 75 anni, non sente né vede, ma è riuscito a realizzare straordinarie opere grazie all’aiuto della sua famiglia e al supporto della Lega del Filo d’Oro

Francesco Ardizzino ha 75 anni, abita a Marano Ticino, provincia di Novara, e ha la Sindrome di Usher, una malattia rara congenita che si manifesta con sordità alla nascita e progressiva perdita della vista. A causa della retinite pigmentosa, è diventato completamente cieco da oltre 15 anni. 

L’arte non ha ostacoli

Nonostante queste limitazioni, Francesco ha costruito il suo mondo senza paure e grazie alle sue mani riesce a comunicare con tutti. Il suo è tra l’altro un mondo davvero attivo e creativo: infatti dopo aver lavorato per 25 anni in Provincia, Francesco ha sfruttato il suo dono innato di saper riprodurre perfetti modelli in scala, di monumenti ed edifici, utilizzando semplici mollette da bucato. C’è da rimanere senza fiato nel vedere la sua strabiliante ricostruzione della torre di Pisa alta ben due metri e realizzata con 10000 mollette.

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Diffondere la speranza attraverso l’impegno e la creatività

Questa sua straordinaria opera è stata esposta durante la Conferenza Hellen Keller a cui il 75enne è particolarmente legato perché è nel 1993, durante la quinta edizione di questo evento, che Francesco conosce la  Lega del Filo d’Oro.

Rimane talmente colpito ed entusiasta che il suo impegno nell’aiutare persone in condizioni simili alle sue aumenta sempre di più. Francesco è stato infatti anche Presidente e membro del Comitato delle Persone Sordocieche della Lega del Filo d’Oro (diventato, con il passaggio a Fondazione, un organo consultivo permanente dell’Ente).

Autonomia e indipendenza restano gli obiettivi cardine di ogni percorso di vita

All’interno della Lega del Filo d’Oro Francesco continua ad essere un esempio di come la propria condizione non debba essere mai vista come un limite ma come un ostacolo superabile. Per questo motivo ama insegnare alle persone che come lui non parlano e non vedono a esplorare il mondo attraverso gli altri sensi ed in particolare il tatto: “per conoscere le cose posso ad esempio toccarle oppure cerco di raccogliere dei dati, ad esempio quanto misurano gli oggetti e poi cerco di realizzarli concretamente”. 

Francesco è sposato e ha un figlio di nome Corrado che ha subito notato come l’esperienza con la Lega del Filo d’Oro abbia incredibilmente cambiato il padre, aiutandolo ad affrontare meglio la paura della sordocecità e supportandolo nelle varie attività. L'équipe interdisciplinare della Sede o del Servizio Territoriale, composta da assistenti sociali e operatori, accompagna le persone sordocieche come Francesco nella realizzazione del loro progetto di vita, con l’obiettivo principale di favorirne l'inclusione nel contesto in cui vivono e con le strutture e i servizi del territorio.

Un sostegno per continuare ad aiutare

Francesco è un uomo forte e coraggioso e il compito della Lega del Filo d’Oro è quello di fornirgli gli strumenti per affrontare al meglio tutte le situazioni che gli si presentano, spingendolo a credere sempre nelle proprie capacità. Ci sono molte persone sordocieche, come Francesco, a cui la Fondazione dà la possibilità di vivere una vita più inclusiva, un futuro migliore puntando al raggiungimento della maggiore autonomia possibile. Ma può farlo solo grazie all’aiuto di tanti.

Con un piccolo gesto si può davvero fare la differenza: devolvendo il proprio  5x1000 alla Lega del Filo d’Oro (codice fiscale 80003150424), tutti possono donare #unaiutoprezioso a chi non vede e non sente.

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