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Domenica, 28 Aprile 2024
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E ai nuovi poveri chi ci pensa? Come offrire ascolto e accoglienza con una semplice firma

Quando l’emergenza diventa routine, c’è bisogno dell’aiuto di tutti

Con la pandemia definitivamente alle spalle, la maggior parte delle persone hanno ripreso la propria vita là dove l’avevano lasciata: lavoro, svago, socialità... È tornata la routine e di quell’emergenza che ha sconvolto il mondo nessuno sembra ricordarsi più.

Eppure, non a tutti è andata bene. Per molti, la pandemia ha significato perdita di un lavoro che sembrava sicuro, perdita di affetti che contribuivano al sostentamento della famiglia, perdita di un tetto sulla testa e, più in generale, perdita della speranza per un futuro normale, se non migliore.

Sono persone che si sono venute a trovare in difficoltà economiche da un giorno all’altro, che oggi chiedono un sostegno per andare avanti. Sono i cosiddetti “nuovi poveri”, accomunati dal fatto che un’emergenza transitoria, come il Covid-19, si è trasformata in una situazione drammatica, all’apparenza definitiva.

E non dimentichiamo, poi, “ i vecchi poveri” – emigrati, senza tetto, disoccupati e famiglie in difficoltà – che, ancor prima della pandemia, erano lì, per la strada, nelle stazioni o accucciati sulle panchine di un parco pubblico a tendere, spesso invano, una mano aperta. 

Piccoli gesti di solidarietà per vecchi e nuovi poveri

Per questo motivo, in tutta Italia, sia prima, che durante, che dopo l’emergenza, sono nate iniziative solidali a supporto di tutte queste categorie emarginate a causa della povertà. 

Sono sorti progetti che, grazie all’impegno di operatori volontari, cercano di mantenere un servizio che, spesso e volentieri, va ben oltre la semplice consegna di un pasto caldo in una mensa sociale, ma che comprende tanti altri piccoli gesti. 

Questi rappresentano “comfort” che le persone aiutate non possono più permettersi, ma che sono necessità basilari per una vita dignitosa e per guardare avanti con una rinnovata speranza: una doccia calda, un letto nelle fredde notti d’inverno, un’occasione di reinserimento lavorativo e sociale, un luogo dove poter essere ascoltati, capiti e aiutati a rialzarsi, qualunque sia il motivo della “caduta”.

Al nord, al centro e al sud c’è chi si mobilità contro la povertà

Molte di queste situazioni hanno oggi un valido ed efficace sostegno grazie alle firme dell’8xmille che ciascuno di noi è chiamato a porre in sede di dichiarazione dei redditi. 

Di queste, quelle destinate alla Chiesa cattolica, trovano ogni anno, sbocco concreto anche in progetti legati alla povertà e alla solidarietà . A tal riguardo, la Chiesa cattolica, sul sito dedicato all’8xmille mostra con trasparenza un rendiconto dettagliato di tutte le migliaia di progetti attivati ogni anno in Italia e all’estero con i fondi dell’8xmille.

Tra questi, ne abbiamo selezionati tre, significativi perché riguardano proprio l’emergenza “nuovi poveri” e perché sono dislocati in tre diverse aree del territorio nazionale, a dimostrazione che il problema della povertà è diffuso e presente tanto al nord, quanto al centro e al sud Italia e che non va sottovalutato né evitato.

“Casa della Carità” a Seregno: più che un dormitorio, uno spazio di relazioni

La “Casa della Carità”, situata in un ex convitto di Seregno è uno spazio aperto alla cittadinanza, in cui la povertà non viene vissuta come un’emergenza da risolvere “al riparo da occhi indiscreti”, ma come luogo d’incontro, di confronto, di scambio e riflessione. 

È un dormitorio, che è diventato punto di riferimento per tanti in difficoltà e che offre, oltre a un servizio di accoglienza notturna invernale, con 24 posti letto, anche pasti caldi a colazione e cena, biancheria e indumenti puliti e la possibilità di fare una doccia.

Non solo, qui è presente anche una segreteria d’accoglienza che indirizza singoli e famiglie ai vari servizi proposti, tra i quali il centro d’ascolto, utile per orientare e riqualificare le persone in ottica di reinserimento lavorativo, la mensa solidale, aperta tutto l’anno, il guardaroba, che raccoglie vestiti usati donati dai cittadini, il servizio spesa solidale con la consegna di pacchi di viveri e generi di prima necessità e il centro di aiuto alla vita, per le future e neo-mamme in difficoltà.

Una realtà che, grazie ai fondi dell’8xmille alla Chiesa cattolica e all’impegno di 180 volontari (40 dedicati solo al dormitorio) appartenenti a ben 26 parrocchie diverse, nel solo 2022, ha aiutato e sostenuto quasi 3.500 persone, grazie alla distribuzione di 7.500 pasti e 1.800 pacchi di viveri. 

“Parrocchie solidali”: a Brindisi si regala un piatto di speranza per il futuro

La Mensa sociale, inserita nel palazzo dell’ex seminario di Brindisi, consente a famiglie indigenti di usufruire di diversi servizi integrati della Caritas: mensa sociale, sportelli di ascolto e orientamento, accompagnamento sanitario, sostegno psicologico e distribuzione vestiario e medicinali.

Un progetto articolato, realizzato dalla Chiesa cattolica grazie ai fondi dell’8xmille, e in grado di offrire ben più di un pasto caldo ai bisognosi. Chi frequenta la mensa trova, infatti, negli operatori volontari e negli altri ospiti, un po’ di calore umano, di compagnia e la possibilità di tornare a sorridere o di poter raccontare e condividere la propria storia.

I numeri della Mensa, attiva dal 2000 e aperta 365 giorni all’anno, dimostrano la validità dell’aiuto offerto alla popolazione indigente dai 200 volontari appartenenti alle 17 parrocchie coinvolte. 

Parliamo di 70.000 pasti ogni anno: 190 pasti al giorno, dei quali 40-50 serviti alla Mensa e i restanti consegnati in confezioni d’asporto, destinati principalmente a famiglie desiderose di salvaguardare l’intimità domestica. 

Un “Centro di ascolto” nel cuore dei Castelli Romani

Anche ad Albano Laziale ci sono famiglie e persone in difficoltà. 

Nel Centro di ascolto, uomini e donne ricevono ogni giorno beni di prima necessità, come vestiario, servizio docce, lavanderia, pasti caldi e un servizio ambulatoriale itinerante, in grado di offrire visite ed esami specialistici.

Anche in questo caso, il piccolo gesto di solidarietà di ciascuno di noi cela ben più di quello che sembra: il servizio di distribuzione pacchi alimentari, per esempio, è realizzato su misura, in funzione delle esigenze dei destinatari e offre anche prodotti freschi, provenienti da accordi con i produttori del territorio. Non un pacco standard, né un servizio standard, dunque, ma un’attenzione alle persone che fa la differenza, soprattutto a livello relazionale.

Relazione che diventa fondamentale nel momento in cui, grazie ai fondi dell’8xmille, si riescono a realizzare anche percorsi di ascolto, di accompagnamento, assistenza e reinserimento sociale con numeri importanti: dai 1.200 pacchi alimentari distribuiti ogni anno, alle 100 persone assistite ogni mese, fino alle 30 persone senza fissa dimora accolte quotidianamente al Centro. 

Tutto grazie all’impegno di 14 tra volontari e operatori, sempre disposti a regalare tempo, sorrisi e aiuti concreti.

8xmille alla Chiesa cattolica: ora sapete quanto è importante

La possibilità di dare un aiuto concreto, però non è prerogativa dei volontari della Caritas, ma può essere anche un obiettivo di tutti noi, che possiamo contribuire, con quel piccolo gesto gratuito che è la firma dell’8xmille alla Chiesa cattolica, a regalare una speranza di futuro a molti.

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Sono le parole di alcuni protagonisti delle tre storie presentate a farci capire quanto questo gesto sia fondamentale.

Gabriele Moretto, direttore della casa di Carità di Seregno, afferma che “Con i fondi dell’8xmille siamo riusciti a tenere aperto per un anno il nostro progetto di ricovero notturno invernale per senza tetto. Vorremmo attivare a breve anche un doposcuola, rivolto alle famiglie monoparentali, e un centro diurno per la grave emarginazione.”

Don Donato Pizzutolo, impegnato a Brindisi, spiega che “I fondi 8xmille ci hanno permesso di realizzare uno spazio accogliente e ampio per aiutare i nostri ospiti a sentirsi a casa, in un luogo dove trovare un amico con cui sorridere, un volto a cui raccontare le proprie necessità, una spalla su cui poggiare le fatiche del vivere quotidiano.”

Alessio Rossi, direttore del Centro di ascolto di Albano Laziale dice semplicemente che “Senza il sostegno dell’8xmille molte delle nostre opere non potrebbero andare avanti”.

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