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Venerdì, 26 Aprile 2024

Marco Drogo

Web Editor

Goggia: un argento che vale oro

Un urlo liberatorio mentre taglia il traguardo in prima posizione. Sofia Goggia in quel momento la sua Olimpiade l’ha vinta e si lascia andare a quel gesto istintivo con cui libera tutte le contrastanti emozioni che ha vissuto negli ultimi 23 giorni.

Il 23 gennaio a Cortina, dopo una brutta caduta nel SuperG,  le viene diagnosticato un trauma distorsivo, lesione parziale del legamento crociato e piccola frattura del perone al ginocchio sinistro. Sembra l’inizio di un altro incubo sportivo per un’atleta che, complici le insidie delle discipline veloci, già l’anno scorso era stata costretta a saltare i mondiali a Cortina perché infortunata. Goggia, però, come ben sanno i numerosi fan che la seguono quando gareggia e sui social, non è tipo da arrendersi. Il suo “a Pechino proverò a esserci” diventa un piano di lavoro serrato che porta a un recupero lampo. L’obiettivo vero non è quello di partecipare, ma quello di essere competitiva, di poter dare il massimo per provare a difendere il titolo di campionessa olimpica conquistato quattro anni prima in Corea del Sud.

La campionessa bergamasca è stata costretta a pagare un debito molto caro con la sfortuna con la caduta di fine gennaio. È stata costretta a rinunciare al ruolo di portabandiera, a rappresentare la spedizione azzurra nella cerimonia di apertura e a partecipare al supergigante, l’altra specialità dove sta ottenendo grandi risultati e dove poteva ambire a una medaglia. Il suo percorso riabilitativo, la lotta contro il tempo  per partecipare alla discesa libera, trova sostegno nei suoi tifosi e in tutto il Paese. Tutti fanno il tifo per Goggia, a cominciare dal presidente della Repubblica Mattarella che l’ha chiamata per esprimergli tutto il suo sostegno. Sono migliaia i messaggi di incitamento che le arrivano ogni giorno, tra questi c’è anche quello di Vasco Rossi che in una delle sue stories posta “Eh già” e “Sally” per esprimergli la sua vicinanza nel giorno in cui decide di saltare il Superg olimpico per concentrare tutte le sue energie sull’amata discesa libera.

La specialità regina dello sci alpino, dove ci vuole il coraggio di lanciarsi a velocità supersoniche, è proprio la sua. Goggia è contenta di esserci, ma fino alle prove non sa quali siano le sue reali condizioni. Il 12esimo tempo, ottenuto sabato 12 febbraio, vale moltissimo per le sensazioni positive che lascia, che vengono ulteriormente confermate dalla prova della vigilia, quando Goggia chiude quarta, dimostrando di avere margine, di non pensare al ginocchio ma soltanto alla gara. La campionessa è tornata e la medaglia è nell’aria. Solo un’avversaria in giornata di grazia, Corinne Suter, con dei materiali più performanti nella parte più scorrevole, le porta via la vittoria. 23 giorni dopo la brutta caduta a Cortina Sofia Goggia ha conquistato la medaglia d’argento alle Olimpiadi di Pechino. Un argento che, considerate tutte le sue vicissitudini, vale davvero oro.

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