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Sabato, 27 Aprile 2024
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Olimpiadi Pechino, Sofia Goggia "farà l'impossibile per provarci e stupirci ancora"

Il presidente del Coni Giovanni Malagò si sforza di mostrarsi ottimista dopo l'infortunio occorso ieri a Cortina d'Ampezzo alla stella dello sci alpino azzurro

Sono giorni di ansia, ma Sofia Goggia "farà l'impossibile per provarci" e per "stupirci ancora". Intervistato da Il Messaggero, il presidente del Coni Giovanni Malagò si sforza di mostrarsi ottimista dopo l'infortunio occorso ieri a Cortina d'Ampezzo alla stella dello sci alpino azzurro, designata come portabandiera dell'Italia ai Giochi Olimpici invernali di Pechino (4-20 febbraio 2022).

"Stavo vedendo la gara, è stato un momento surreale", ha detto Malagò nella sua intervista al quotidiano, "Nella mente si sono affollati tanti pensieri, i pochi giorni che ci separano da Pechino, gli infortuni precedenti, il conto aperto con il destino. La vita, lo sport sono così. Sofia lo sa bene, va sempre al massimo e conosce le insidie che si nascondono, dentro e fuori dalla pista. Incarna alla perfezione lo spirito e i valori del nostro movimento, non si arrende facilmente. Sono sicuro che farà l'impossibile per provarci, per stupirci ancora. È stata designata portabandiera non solo per i successi ottenuti ma per quella straordinaria capacità di rappresentare l'identità che fa eccellere lo sport italiano nel mondo. E sono convinto che la nostra spedizione resta di tutto rispetto, anche qualcosa in più.
Quattro anni fa, portammo a casa dieci medaglie. Ora, possiamo vincerne potenzialmente il doppio, una ventina. Non esagero, può succedere di tutto, anche questa volta".

Goggia ha riportato un trauma distorsivo al ginocchio sinistro, con lesione parziale del legamento crociato, piccola frattura del perone e sofferenza muscolo tendineo. Al legamento la vincitrice dell'ordo nella discesa a PyeongChang 2018 aveva già subito un intervento chirurgico nel 2013, all'inizio della carriera

Malagò ha fatto anche un discorso generale sullo stato di salute e le aspirazioni future del movimento sportivo del Paese, dopo i trionfi alle Olimpiadi in Giappone. "Quello che è successo a Tokyo è irripetibile, frutto anche dell'imponderabile. Ma bisogna riconoscere che la nostra preparazione olimpica è di altissimo livello", ha rivendicato il capo dello sport italiano, "Merito di professionisti straordinari, che hanno saputo organizzarsi durante la pandemia, senza smettere un giorno di allenarsi. Fa impressione dirlo, ma nello sport siamo una potenza mondiale, secondi solo agli Stati Uniti e lo dimostreremo anche a Pechino. Poi certo, i risultati dipendono dai centesimi, da un alito di vento, dai pettorali, dallo stato d'animo con cui ci si affaccia alla gara. Sia chiara una cosa, però: non è un miracolo eterno. Se non ci arriva la spinta della scuola, con la crisi economica, il problema delle bollette energetiche e la caporetto demografica, nel medio termine saremo condannati a non ripetere questi risultati".

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