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Venerdì, 26 Aprile 2024
L'intervista

Petrucci: "Essere alle Olimpiadi è già un ottimo risultato, ma adesso giochiamocela fino in fondo"

Il presidente della Federbasket: "Il 3x3 piace tantissimo ai giovani e i numeri lo dimostrano. Alla squadra di Sacchetti chiediamo di andare più avanti possibile"

Gianni Petrucci, presidente dell’Italbasket, si divide fra l’Aomi Urban Sports Park e la Saitama Super Arena. Nel primo impianto giocano le ragazze del 3x3 che hanno chiuso la seconda giornata delle Olimpiadi di Tokyo con due vittorie e altrettante sconfitte, nell’altro ha fatto l’esordio la formazione di Meo Sacchetti che ha battuto in rimonta la Germania 92-82.

L’Italia sta scoprendo sempre di più il basket 3x3. A suo parere è una questione di regole del gioco azzeccate o questa squadra ha caratteristiche particolari ed è entrata subito nel cuore degli spettatori?

"Diciamo che è un gruppo originale. Gioca partite di altissimo livello, come quella di ieri contro la Francia anche se è terminata con una sconfitta, e poi fa appassionare. Abbiamo dei numeri che ci sono scoppiati in mano: in un anno sono stati 30mila i ragazzi e le ragazze che hanno provato questa disciplina nonostante la pandemia ci abbia evidentemente penalizzato. Ma avete visto che lo spettacolo è bello. E poi le discipline per i giovani, come è questo 3 contro 3, se fatti vedere in televisione hanno successo".

Parlando invece della pallacanestro “classica” 5 contro 5, l’Italia che obiettivi si pone?

"Di andare più avanti possibile nella competizione. Nessuno pensava che potessimo essere qui, ma la partecipazione non ci può bastare, adesso ce la giochiamo perché non dobbiamo accontentarci. Bisogna pensare in grande, non sarà facile per noi ma nemmeno per gli altri".

Come presidente della Federbasket non si riposa: viaggia da un impianto all’altro per seguire le sue due formazioni.

"Sono abituato, fra la pallacanestro e il mio ruolo da presidente del Coni degli anni scorsi questa è la mia tredicesima Olimpiade. Soprattutto quelle invernali, in cui si va dalla pianura alla montagna, prevede di percorrere molti chilometri. Sono allenato e poi c’è il cuore che ci porta dappertutto".

Alla fine di questi Giochi lei potrà dirsi contento se?

"Già esserci arrivato mi fa molto felice, perché siamo tornati alle Olimpiadi dopo tanti anni insieme ai grandi del mondo. Poi sia chiaro, se vincessimo sarei ancora più contento".
 

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