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Domenica, 28 Aprile 2024

Il commento

Chiara Tadini

Responsabile redazione

Grazie Ghali, stiamo già meglio se ci fai vedere il mondo come lo vedi tu

Non avrei mai pensato di ritrovarmi a scrivere un articolo su Sanremo, io che il Festival non l'ho mai seguito. E, soprattutto, non avrei mai pensato di arrivare a scrivere un articolo su Ghali, che fa un genere di musica molto lontano dai miei gusti. E invece eccoci qua. Un po' perché ieri sera ero a cena da un amico e in tv, in sottofondo, c'era Sanremo, per cui l'esibizione di Ghali effettivamente l'ho vista. Un po' perché oggi è impossibile sfogliare i social senza imbattersi in post e immagini che riportano alcune frasi della sua canzone in gara, 'Casa Mia'.

Ma come fate a dire che qui è tutto normale
per tracciare un confine con linee immaginarie
bombardate un ospedale?
Per un pezzo di terra o per un pezzo di pane
non c’è mai pace.

Parole che, soprattutto in un periodo storico come quello attuale, arrivano come un pugno nello stomaco anche a chi, come me, non è un fan della sua musica. Questo ragazzo di 30 anni, milanese di nascita e tunisino di origine, ha deciso di fare il suo debutto come concorrente sul palco dell'Ariston affrontando un tema quantomai attuale e necessario. E lo fa in un modo molto singolare: chiacchierando con un alieno (presente in platea, tra l'altro).

Sto già meglio se mi fai vedere
il mondo come lo vedi tu
Non mi serve un’astronave, lo so
Casa mia,
casa tua,
che differenza c’è? Non c’è
Ma qual è casa mia
ma qual è casa tua
ma qual è casa mia
dal cielo è uguale, giuro.

Impossibile, per chi conosce la canzone, non tornare con la mente a uno dei brani più belli di Caparezza, uscito ben 20 anni fa: 'Vengo dalla Luna'. Una canzone in cui un alieno precipita sulla Terra e si ritrova inorridito dalla "paura per una cultura di riversa" degli umani che abitano quel pianeta. E infatti anche Ghali, come Caparezza, cita il Truman Show.

Del resto quello del razzismo e dell'immigrazione non è un tema nuovo per il rapper milanese: in uno dei suoi brani più famosi, 'Pizza Kebab', Ghali - che a quell'epoca di anni ne aveva appena 23 - ragionava sulla questione, collegandola anche in questo caso all'immensità dell'universo. "Razza, che sia nera o sia bianca, cos'è una Visa in mezzo alla galassia?", giocando con il doppio significato della parola 'Visa' che poteva essere intesa come carta di credito o come il Visa Waiver Program per l'ingresso negli Stati Uniti dei cittadini stranieri.

Ghali ha deciso quindi di esordire alla kermesse sulla televisione di Stato con una canzone impegnata contro la xenofobia, affrontando il tema della guerra e dei confini, parlando di radici e della nostra indifferenza rispetto alle tragedie che accadono attorno a noi, "zombie col telefono in mano". Una presa di posizione importante che segue quella di due anni fa, quando il rapper donò un'imbarcazione alla ong 'Mediterranea' (che sui social ha ringraziato l'artista per il brano di Sanremo) per il salvataggio dei migranti in mare e lanciò una raccolta fondi per acquistarne altre. "Fossi nato in Tunisia, avrei fatto di tutto per fuggire da lì - disse in quell'occasione - Spesso ci dimentichiamo le ragioni per le quali si decide di lasciare il proprio paese, di migrare verso un futuro migliore".

Sogni che si perdono in mare
figli di un deserto lontano
Vorrei andare via però
la strada non porta a casa
se la tua casa non sai qual è.

E allora mi tocca mettere da parte la mia antipatia nei confronti di Sanremo e aprire le braccia (e soprattutto le orecchie) anche a una musica fuori dalla mia comfort zone. Grazie Ghali, anche io in effetti quando leggo cosa sta succedendo nel mondo non mi sento tanto bene. Però un pochino "sto già meglio, se mi fai vedere il mondo come lo vedi tu".

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