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Venerdì, 26 Aprile 2024
Valori, non opinioni

Valori, non opinioni

A cura di Marilia Parente

Mamma orsa "non è sopravvissuta ai proiettili narcotizzanti": un manto di vergogna sull'umanità

Daniza è stata uccisa. La mamma orsa non è sopravvissuta alla narcosi effettuata per catturarla. L'esemplare, nel giorno di Ferragosto, in presenza dei propri cuccioli, aveva ferito un cercatore di funghi nei boschi del Trentino. E non a caso: l'uomo si era appostato dietro ad un albero per osservare lei e i suoi piccoli, suscitando i timori e l'istinto di protezione da parte della madre. La sua cattura, disposta tramite un'ordinanza, aveva suscitato molte polemiche nel mondo degli animalisti. "Dopo quasi un mese di monitoraggio intensivo, la scorsa notte si sono create le condizioni per intervenire, in sicurezza, con la telenarcosi - spiega la Provincia di Trento - L'intervento della squadra di cattura ha consentito di addormentare l'orsa, che tuttavia non è sopravvissuta". Con la medesima modalità, è stato catturato e liberato anche uno dei due cuccioli, che è stato dotato di marca auricolare per assicurare il costante monitoraggio. Sulla morte dell'animale, il Corpo forestale dello Stato ha aperto un'indagine, ipotizzando i reati di maltrattamento di animali e uccisione senza motivo reale. "Denunciamo per violazione dell’articolo 544 bis del Codice Penale (reato di animalicidio che prevede fino a 2 anni di reclusione) il Presidente della Provincia di Trento Rossi, il Vice Presidente Olivi, l’Assessore-veterinario alla caccia Dalla Piccola e ogni altro responsabile di questa vera e propria esecuzione. - scrive la Lav -  Solo tre giorni fa Claudio Groff (resp. “Grandi carnivori” del servizio Fauna e Foreste della Provincia di Trento), dichiarava alla stampa nazionale che  i proiettili narcotizzanti, possono essere pericolosi (…) mentre la trappola tubo è senza dubbio lo strumento più difficile e lento. Chi dunque ha ordinato l’esecuzione a colpi di proiettili narcotizzanti? Chiediamo al Procuratore Capo della Repubblica Amato (che ha colpevolmente cestinato tutti gli esposti a tutela degli orsi presentati nelle ultime settimane) l’immediato sequestro probatorio del cadavere di Daniza, e il sequestro preventivo dei suoi cuccioli, troppo piccoli per sopravvivere senza la mamma, nonché di tutti gli Orsi del Trentino, per la loro messa in sicurezza evitando così nuove esecuzioni".

Condivido appieno la posizione della Lav: va ricordato, inoltre, che il Ministro dell’Ambiente Galletti ha avallato i progetti di reintroduzione degli Orsi, con tanto di operazioni di marketing e beneficiando di 12 milioni di fondi UE. Possibile che lo sbaglio di un cercatore di funghi che, ammettiamolo, è andato a cercarsi la reazione violenta di mamma orsa, abbia potuto dar vita a questa scandalosa caccia all'animale? E' ovvio che mamma orsa non avrebbe esitato a ferire un uomo nascosto dietro ad un arbusto per spiare i suoi piccoli. L'aspetto più agghiacciante di tutta la vicenda conclusasi in tragedia, con un esemplare ucciso e due piccoli orsi orfani privati prima del tempo delle cure della loro mamma, è l'indifferenza e la disumanità degli enti che hanno consentito l'uccisione di Daniza, nonostante le iniziative e le proteste di tutta la popolazione civile. Daniza è stata condotta in Trentino nell'ambito del programma di reintroduzione degli Orsi. E gli stessi soggetti che l'hanno voluta ed accolta, non hanno esitato a farla fuori al primo giustificatissimo fastidio che la poverina ha arrecato. Non solo: hanno condannato a morte quasi certa i suoi piccoli privandoli della madre. Neanche la più crudele delle bestie commetterebbe un simile gesto. Solo l'uomo, ancora una volta, mostra il suo essere vigliacco e codardo a scagliarsi contro esseri che avrebbe invece il dovere di difendere. L'umanità si è coperta di un'altra vergogna assoluta perchè (pur volendo "bere" la storia dell'uccisione involontaria) chiunque abbia esposto mamma orsa ad un rischio che poi si è rivelato fatale, ha reso palese la sua incapacità nel gestire situazioni delicate nel rapporto uomo-animale, facendo pagare con la vita un suo (prevedibile) sbaglio. Avete mai notato come anche il più aggressivo degli animali mostri un istinto di protezione nei confronti dei cuccioli? Sia che essi appartengano alla specie animale, che umana. Conoscete la storia di Karina Chikitova   la bimba di 4 anni che è stata trovata emaciata, ma viva, dopo undici giorni nei quali si è nutrita solo di bacche, nella foresta del grande nord della Russia, dove le temperature di notte scendono sotto zero. I soccorritori hanno parlato di miracolo. La piccola ha trascorso i suoi giorni tra gli orsi della foresta siberiana: credete davvero non ne abbia incrociato nessuno? La certezza non esiste, ma io scommetto che la vita della bambina è stata risparmiata dagli orsi che, come la maggior parte degli altri animali, non aggredirebbero mai piccoli indifesi, a prescindere dalla loro natura. Recentemente mi è capitato di vedere la foto di un macaco che teneva tra le braccia un gattino abbandonato, per nutrirlo ed accudirlo. E noi persone, invece, dotate di un'intelligenza che va oltre l'istinto, avremmo mica dimenticato di ascoltare il nostro cuore? Quale persona di coscienza, ascoltandosi, sarebbe riuscita ad uccidere mamma orsa? Credo che, nel 2014, episodi come quest'ultimo tristissimo culminato con la morte di Daniza, dimostri quanto l'uomo abbia davvero ancora tanto da imparare dagli animali...Che i colpevoli paghino!

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