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Lunedì, 29 Aprile 2024
Tutto vero

La donna che guida con targa e patente fatte in proprio: "Non riconosco lo Stato". L'ombra di una setta

Ha viaggiato con due figlie minorenni in auto dal Veneto a Montichiari (Brescia), prima di essere fermata dalla polizia locale. A quanto pare apparterrebbe a un gruppo che non riconosce le leggi e le forze dell'ordine e si autoproduce qualsiasi genere di documento

Ci risiamo. Dalle patenti firmate con il sangue alle targhe fatte in proprio. Dopo il doppio caso della 65enne che ha esibito nel Bresciano, a Roè Volciano prima e a Rezzato poi, la patente di guida autoprodotta e firmata utilizzando come inchiostro il proprio sangue, è il momento di registrare un nuovo comportamento "anomalo", per non dire altro, di un'automobilista, questa volta veneta. La scoperta è avvenuta nel pomeriggio di sabato 16 marzo, grazie alla polizia locale di Montichiari (Brescia), in servizio all'esterno del centro fiera per la rassegna "Vita in campagna".

Gli agenti hanno notato una Citroen Picasso nera che aveva una targa "strana", artigianale: ai controlli successivi è risultata in effetti fasulla, fatta in proprio. Avvicinata, la donna 41enne proprietaria del mezzo ha riferito di essere un'apolide e di non riconoscere lo Stato italiano. Gli agenti hanno scoperto che la donna è partita da Mestre (Venezia), dove vive, per raggiungere la fiera, e che ha viaggiato per circa 160 chilometri in compagnia delle due figlie minorenni.

Alla richiesta di mostrare i documenti, la 41enne ha esibito una patente "fai da te", non riconoscendo lo Stato, e non ha voluto scendere dall'auto. A quel punto gli agenti della polizia locale hanno chiesto aiuto a vigili del fuoco e personale sanitario. Il tira e molla per farla scendere è durato addirittura due ore, e non ha portato a nulla. La donna è stata multata e invitata a tornare a casa, seppur con la targa fasulla.

Il gruppo "Noi è, io sono"

A quanto pare anche la donna fermata a Montichiari apparterrebbe ad una sorta di "setta" che non riconosce lo Stato e si autoproduce qualsiasi genere di documento. Un gruppo chiamato "Noi è, io sono", una costola italiana della setta complottista americana "One People". Non si tratterebbe infatti di un'iniziativa autonoma, isolata, bensì di uno dei precetti di un gruppo internazionale che in Italia conta circa diecimila adepti. "Noi è, io sono", questo il suo nome, è un'organizzazione nella quale i membri sono accomunati dal rifiuto di ogni autorità statale e di ogni regola, leggi e tasse comprese.

Nei documenti messi a disposizione sul sito dell'organizzazione si legge che "tutti gli uomini e le donne sono stati di corpo, sovrani di sé e hanno il diritto e il dovere di custodia e utilizzo libero ed equo di spazio, terra, luce, aria, acqua e risorse del pianeta in armonia e comunione con lo stesso e tutti gli esseri viventi che lo popolano. L'autodeterminazione e la ricerca della felicità sono diritti naturali inalienabili". Non solo "filosofia", anche "economia": "Tutti i presunti debiti, crediti e titoli passati e presenti sono nulli e annullati ab origine; i futuri sono pre-approvati, pre-autorizzati e pre-pagati: gratuità per tutti!". Uffici, banche, tribunali? Non ce n'è bisogno, perché ogni persona dell'organizzazione è "pubblico ufficiale, notaio e curatore fallimentare".

Una guida per redarre i documenti in proprio

La patente è scaduta: mostra un documento firmato con il sangue

Gli episodi simili si stanno moltiplicando. Pochi giorni fa una donna è stata fermata, ancora una volta, al volante di un'auto nonostante la sua patente fosse scaduta, e ha esibito di nuovo un documento falso, redatto in proprio e firmato con il proprio sangue. A incontrare la donna di 65 anni questa volta sono stati gli agenti della polizia locale di Rezzato, comune in provincia di Brescia. La guida incerta della signora ha insospettito i vigili, impegnati in un controllo di routine lungo le strade maggiormente trafficate del paese.

Il copione del surreale controllo è identico a quello andato in scena all'inizio di febbraio a Roè Volciano, sempre nel Bresciano: quando gli agenti hanno fatto notare alla 65enne che non poteva guidare, perché la sua patente era scaduta dal 2021, la donna ha mostrato la dichiarazione emessa da un'organizzazione che non riconosce né lo Stato, né le leggi, né le forze dell'ordine. E ha spiegato senza remore che lei non era tenuta al rispetto della legge italiana. Nella precedente occasione, la donna aveva mostrato una dichiarazione dove si definisce "eterna essenza e fonte di valore", in grado di "guidare motoveicoli, autoveicoli, navi, aerei e affini".

Oltre alla multa salata, è scattato il fermo amministrativo della macchina, peraltro già sospesa dalla circolazione. Non solo: la donna è stata segnalata alla Motorizzazione civile di Brescia per la perdita dei requisiti psicofisici necessari per poter guidare.

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