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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Dagli incidenti sessuali alle 'madri morte', le scuse peggiori per 'marinare' il lavoro

Una ricerca ha raccolto le giustificazioni più inverosimili usate dai lavoratori per non andare in ufficio

Avere un posto di lavoro è dura al giorno d'oggi e pure svegliarsi ogni mattina per recarsi in ufficio sembra esserlo, perché spesso i fortunati lavoratori accampano delle scuse al limite dell'inverosimile pur di guadagnarsi un giorno di libertà senza destare nel capo il sospetto dell'indolenza dello scansafatiche.

Uno studio condotto su 1.000 lavoratori e 1.000 capi, commissionato dal provider di assistenza sanitaria integrativa britannica no profit Benenden Health, ha elencato proprio le 25 scuse peggiori per non andare a lavorare e tra le più usate, al primo posto campeggiano quelle legate alla salute, agli animali domestici e, infine, al sesso.

I risultati riportati dal “Telegraph”, hanno rivelato che sei capi su dieci non credono alle giustificazioni dei dipendenti, alcune delle quali sono talmente 'particolari' da risultare meno credibili dei 'classici' virus intestinali, influenze e dolori addominali che restano, comunque, tra le 'ver green'.

Ecco, dunque, le 25 peggiori spiegazioni addotte dai dipendenti per assentarsi per un giorno:

- Una lattina di fagioli è atterrata sul mio alluce;
- Nuotavo troppo veloce e ho sbattuto la testa sul bordo della piscina;
- Sono stato morso da un insetto;
- La mia auto aveva il freno a mano ed è rotolata giù per la collina contro un lampione.
- Il mio cane ha avuto un grande spavento e non voglio lasciarlo;
-  Il mio criceto è morto;
-  Mi sono fatto male durante il sesso;
-  Sono scivolato su una moneta;
-  Ho avuto una notte insonne;
-  La mia mamma è morta (scusa usata dalla stessa persona due volte);
-  Sto avendo delle allucinazioni;
-  Sono bloccato in casa mia, perché si è rotta la porta;
-  La mia nuova ragazza mi ha morso in un punto delicato;
-  Mi sono bruciato la mano sul tostapane;
- Il cane mi ha mangiato le scarpe;
- Il mio pesce è malato;
- Ho ingoiato l’acquaragia;
- Il mio alluce è rimasto incastrato nel rubinetto bagno.
- Sono in pronto soccorso con una molletta da bucato sulla lingua;
- Ho bevuto troppo e mi sono addormentato sul pavimento di qualcuno, non so dove mi trovo;
- I miei pantaloni si sono rotti mentre stavo venendo al lavoro;
- Sto utilizzando una nuova soluzione per lenti a contatto e mi lacrimano gli occhi;
- Ho il naso chiuso;
- Ho fatto un disastro con la tintura per capelli;
- Ho un dito dolorante.

Spesso, dunque, si utilizzano i lutti come scuse, senza badare che a morire è spesso lo stesso parente più volte, giustificazioni legate agli animali domestici o a fidanzate particolarmente 'focose', ma bisogna fare attenzione, perché un capo su tre, dopo aver ricevuto la chiamata di scuse dal dipendente, controlla tutti i social network per vedere se il lavoratore è abbastanza in salute da inviare aggiornamenti.  

Lo studio ha anche scoperto che un boss su quattro mette in discussione chi non sembra abbastanza malato e anche fattori come una giornata di sole o il fatto che il giorno prima il dipendente sembrava star bene, suscitano molti sospetti.
 

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