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Sabato, 27 Aprile 2024
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Daria Kasatkina, la tennista russa fa coming out e sfida Putin

Proprio di recente in Russia è giunto un disegno di legge per proibire la cosiddetta "propaganda gay" in pubblico. Ma la campionessa non ci sta e si mostra su Instagram con la compagna Natalia Zabijako, pattinatrice di professione

"Vivere in pace con se stessi è l’unica cosa che conta. Al diavolo tutti gli altri". Al diavolo la nuova politica di Mosca contro l'omosessualità, in particolare, e la Duma, il parlamento. Sono le parole di Daria Kasatkina, numero uno del tennis nel paese guidato da Putin (e tra i dodici giocatori più forti del momento), che ha deciso di fare coming out e di mostrarsi per la prima volta insieme alla fidanzata, la pattinatrice estone Natalia Zabijako. Insieme alla sua "cutie pie", "il suo pasticcino", come la chiama nella foto di coppia postata ieri su Instagram.

Arrivata fino alla semifinale degli Open di Francia pochi mesi or sono, dove ha acquisito ancor più popolarita di quanta ne avesse prima a livello mondiale, oggi Daria decide di usare i riflettori per lanciare un messaggio di denuncia. Denuncia contro la legislazione di Mosca sul tema dei diritti lgbt ma anche contro la guerra in Ucraina voluta da Putin. Quando infatti lo youtuber Vitja Kravchenko, in occasione di una trasmissione web andata in onda in queste ore, le ha chiesto se avesse una fidanzata, la campionessa gli ha risposto "sì" ed ha così anunciato pubblicamente al mondo la sua omosessualità. Poi, una volta uscita dallo studio di registrazione, ha pubblicato sul suo profilo la prima fotografia assieme alla compagna. 

Un coming out di enorme valore simbolico. Proprio di recente infatti in Russia è giunto un disegno di legge per proibire la cosiddetta "propaganda gay" in pubblico. E non più solo davanti ai minori, come voleva la legge del 2013. Ad essere vietate in pubblico, oggi, sono tutte le informazioni inerenti le "relazioni sessuali non tradizionali", considerate propaganda in un paese nel quale, del resto, l’omosessualità era considerata un crimine fino al 1993 e una malattia mentale fino al 1999. Ma "vivere nascosta non ha senso, continuerai a pensarci fino a che non scegli di fare coming out. Anche se certo, spetta a ognuno decidere come farlo e quanto dire", ha deciso Daria, ricevendo l'applauso del mondo. 

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