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Sabato, 27 Aprile 2024
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Aheda Zanetti: "Grazie al burkini le donne fanno sport"

Parola alla stilista australiano-libanese che ha inventato il costume della discordia come simbolo d'inclusione e non di oppressione al fine di permettere alle donne musulmane di frequentare le spiagge

C'è chi prima non ne aveva mai sentito parlare mentre, oggi, il suo nome è in prima pagina sui quotidiani di tutto il mondo: l'oggetto della discordia è il burkini, ovvero il chiacchieratissimo costume da bagno un po' burqa e un po' bikini che sta facendo molto rumore in Occidente dopo che alcuni sindaci francesi hanno deciso di vietarlo in spiaggia. 

A cercare di fare chiarezza sul significato di questo indumento è stata Aheda Zanetti, la stilista australiano-libanese che l'ha inventato al fine di permettere alle donne musulmane di frequentare le spiagge: "L'Australia ha un lifestyle fatto di spiagge, surf, solo e attività sportive. Io ho percepito, quando sono diventata grande, di aver perso una quantità di quelle attività".

La Zanetti, in un'intervista rilasciata all'agenzia di stampa France Presse, ha parlato della sua creazione nata un po' per caso, quando era una casalinga e, guardando la nipote che giocava a netball, una variante del basket praticata a livello femminile in Australia e Nuova Zelanda ha rivelato: "Non volevo che nessuno dovesse perdersi attività sportive come tutte abbiamo fatto per le restrizioni religiose".

Fu così che ha aperto il suo primo negozio a Sidney nel 2005 e, da allora, ha venduto qualcosa come 700mila costumi per un giro d'affari da molti milioni di dollari ed esportazioni in paesi che vanno dal Bahrein alla Gran Bretagna, dal Sudafrica alla Svizzera.

Il burkini ha fatto la felicità di molte donne come racconta Siham Karra-Hassan che, grazie a questo indumento, ha avuto l'opportunità di tornare in piscina dopo che le era stato impedito di entrare in acqua indossando indumenti di cotone: "Quando è uscito il burkini, le cose sono cambiate rapidamente"  ha raccontato la donna che ha sei figli, di cui una di 25 anni che usa il burkini e fa l'istruttrice di nuoto. La donna poi continua dicendo:"Ora sono estremamente attiva...più posso allenarmi, più posso entrare nell'acqua, più l'apprezzo. Sono felice".

Dato l'intento con cui è nato il burkini, è ovvio che la stilista non può che essere dispiaciuta per la connotazione negativa che è stata data in Francia alla sua creazione: "Hanno preso la parola burkini per simbolizzare un termine islamico in un modo cattivo. In realtà è solo una parola, una parola che ho creato per indicare un prodotto che io faccio...Noi non nascondiamo alcuna bomba sotto il burkini e non creiamo terroristi" - precisa la Zanetti.

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