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Sabato, 27 Aprile 2024
Reddito di cittadinanza

Cosa succederà ai navigator

Circa 1.000 contratti sono scaduti a ottobre. Alcune Regioni favorevoli alla proroga. Ma il ministero del Lavoro (per ora) si oppone

Nelle ultime ore si era parlato di una possibile proroga, ma una nota del ministero del Lavoro spegne, per ora, le speranza dei circa 1.000 navigator assunti dallo Stato nell'ambito del reddito di cittadinanza. "In relazione alle notizie di stampa circolate in queste ore relative alla proroga degli ex navigator, scaduti lo scorso 31 ottobre, si precisa che detti contratti non sono prorogabili", scrive il ministero in una nota. A maggio, le collaborazione cessate erano state 538.

La precisazione è arrivata dopo che Il Foglio aveva scritto che il governo stava valutando la possibilità di allungare di due mesi i contratti dei navigator. La notizia aveva già scatenato le polemiche. "Giorgia Meloni, dopo anni di critiche al reddito di cittadinanza confermi i navigator?", aveva scritto su Facebook il leader di Azione Carlo Calenda. Seguito a ruota dal deputato di Italia viva, Luigi Marattin: "Quando era all'opposizione, Giorgia Meloni tuonava che era uno scandalo prorogare il contratto ai navigator. Arrivata al governo, la prima cosa che fa è prorogare il contratto ai navigator. Se questa è l'annunciata discontinuità sul reddito di cittadinanza, siamo a posto proprio", ha scritto su Twitter.

La nota del ministero è una risposta indiretta alle accuse dei due esponenti centristi, i cui partiti sono in prima fila nella richiesta di abolire il reddito di cittadinanza. Ma la stessa nota lascia una porta aperta per chi ha perso il lavoro: "Sul tema e nell'ambito delle attività di coordinamento - scrive il ministero - è stata invece avviata una mera attività ricognitiva tra le Regioni. Eventuali ulteriori utilizzi degli ex navigator richiederebbero l'approvazione di una apposita norma, non allo studio del Ministero", specifica la nota. I sindacati hanno già chiesto un incontro alla ministra del Lavoro, Marina Calderone, proprio per discutere di un eventuale 'salvataggio' del personale. Di mezzo, c'è anche il ruolo svolto dalla Regioni: almeno tre di esse (Sicilia, Basilicata e Molise) sarebbero favorevoli a una proroga dei contratti scaduti a ottobre.

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