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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Il Tar dà una mano al Governo sugli extraprofitti: "Ricorsi delle aziende inammisibili"

La norma era stata introdotta dal governo Draghi per finanziare gli aiuti contro il caro bollette, tassando i ricavi straordinari delle aziende energetiche in un periodi di aumento dei prezzi, ma fin ora non è andata come sperato

Il Tar viene incontro al governo Meloni sull'applicazione della tassa sugli extraprofitti. Il Tar del Lazio ha infatti dichiarato inammissibili per "difetto assoluto di giurisdizione" i ricorsi proposti dalle aziende energetiche contro l'atto dell'Agenzia delle entrate con cui erano stati "definiti gli adempimenti, anche dichiarativi, e le modalità di versamento del 'Contributo straordinario contro il caro bollette'", la tassa decisa dal governo Draghi per i cosiddetti extraprofitti.

La sentenza del Tar

Dopo l'approvazione della norma ci sono ostati diversi ricorsi delle aziende energetiche, che hanno rallentato le entrate che si aspettava il governo dall'applicazione della tassa. Ora, secondo il giudice amministrativo, infatti, all'Agenzia delle entrate è stata demandata la sola definizione di aspetti tecnici, legati al procedimento di dichiarazione e al successivo ed eventuale procedimento di verifica e accertamento del ''contributo'', senza in sostanza che alcun margine risulti rimesso all'Agenzia quanto alla specificazione ed esatta perimetrazione degli elementi costitutivi del ''contributo''. Osserva il Tar del Lazio che tutti gli elementi costitutivi della misura (in primis, la individuazione dei soggetti passivi e quella della base imponibile) risultano fissati a priori dal legislatore, in maniera puntuale.

Il Governo tassa gli "extraprofitti": funzionerà?

Il Tribunale ha quindi chiarito la ''natura tributaria del contributo straordinario'' in questione trattandosi di un ''prelievo disposto da una norma avente forza di legge'', non essendo ''dubitabile la definitività della prestazione patrimoniale'' ed avendo il prelievo come scopo quello del ''contenimento, per le imprese ed i consumatori, dell'aumento dei prezzi e delle tariffe del settore energetico''.

In definitiva, il Tar ha escluso che con riguardo agli atti dell'Agenzia delle entrate possa parlarsi di atti di natura regolamentare o comunque di atti a contenuto generale, e per questa ragione ha concluso che non ne può conoscere il giudice amministrativo e neppure, allo stato, il giudice tributario in quanto la giurisdizione tributaria sussisterà ''nei confronti dell'eventuale avviso di accertamento per omesso o parziale versamento; oppure dell'eventuale diniego del rimborso di quanto versato''.

Che cos'è la tassa sugli extraprofitti e come funziona

Con il termine "extraprofitti" ci si riferisce ai guadagni straordinari ottenuti da un'azienda in un dato periodo. In questo caso, le aziende sono quelle energetiche, che in un periodo di rialzo straordinario dei prezzi hanno ottenuti guadagni extra. Ad esempio, Eni è passata passa da 270 milioni di utile netto nel 1° trimestre 2021 a 3,2 miliardi nel 1° trimestre 2022.

Imprese energetiche, fatturati in crescita del 60% ma al fisco "hanno dato quasi nulla"

Il governo Draghi ha speso decine di miliardi di euro per abbassare i costi delle bollette, pensando di finanziare parte delle misure con una tassa del 25% sugli "extraprofitti" delle aziende energetiche. Il Governo contava di ricavare dalla tassa sugli extraprofitti delle aziende energetiche 10,5 miliardi di euro, ma secondo gli ultimi dati il gettito è stato solo di un miliardo, proprio a causa dei numerosi ricorsi presentati dalle aziende.

Il bilancio di Eni

Ora, il governo Meloni conta di apportare dei correttivi per semplificare la riscossione della tassa, come ricordato dal ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti: "Ci sarà sicuramente una proposta da parte del Governo per fare un intervento più incisivo e piu' effettivo, perché se su 10 miliardi attesi se ne incassano 2 o 3 e ci sono contenziosi, stiamo cercando di mettere a terra un sistema che funzioni e produca risultati", l'auspicio di Giorgetti per ricavare risorse preziose in vista di una legge di bilancio che sarà incentrata soprattutto sugli aiuti contro gli aumenti delle bollette.

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