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Sabato, 27 Aprile 2024
Economia

Pensioni, cosa cambia nel 2018

Età pensionabile, requisiti, Ape sociale e Ape rosa: ecco cosa cambierà dall'1 gennaio del 2018 

Dal 2018 si andrà in pensione a 66 anni e 7 mesi, soglia uguale anche per richiedere l'assegno sociale. Estesa la platea per Ape sociale, mentre pensioni e prestazioni di assistenza saranno rivalutate sino a un massimo dell’1,1%.

Requisiti per la pensione 2018: cosa cambia

Attualmente la soglia di 66 anni e 7 mesi vale per i lavoratori uomini e dipendenti della Pubblica Amministrazione, ma ci sono delle eccezioni per altre categorie. Le lavoratrici autonome  vanno in pensione a 66 anni e un mese, mentre le lavoratrici dipendenti del settore privato a 65 anni e 7 mesi. 

Invece dall'1 gennaio 2018 tali requisiti cambieranno. Soglia di 66 anni e 7 mesi per uomini e donne, dipendenti ed autonomi, lavoratori del settore pubblico e privato. Vengono richiesti sempre 20 anni di contributi.

Assegno sociale 2018

Nel 2018 l'importo dell'assegno sociale passerà da  448,07 euro mensili a 453 euro mensili per chi ha diritto alla liquidazione in misura piena, ma potrà essere ottenuto a 66 anni e 7 mesi d'età.

Aumento del trattamento minimo

Il trattamento minimo è la soglia a cui deve essere adeguata la pensione se non si supera un determinato reddito: dal 2018 passerà da 501,89 euro mensili a 507,41 eur

Pensione d'invalidità 

Aumenta anche l'importo della pensione di invalidità, conosciuta anche come assegno di assistenza. Dai  282,54 euro attuali si passerà a 279,47 euro mensili.

Pensioni, nel 2018 cambia l'importo dell'assegno: tutti gli aumenti

Pensioni 2018: gli aumenti

Secondo quanto riportato dall'Inps, le pensioni aumenteranno nel modo seguente:

  • Tasso di rivalutazione pari all’1,1% per le pensioni fino a 3 volte il minimo, cioè fino a 1.522,23 euro mensili.
  • Tasso di rivalutazione pari all’1,045% per le pensioni di importo da 3 a 4 volte il minimo, cioè fino a 2.029,64 euro mensili.
  • Tasso di rivalutazione pari allo 0,825% per le pensioni di importo da 4 a 5 volte il minimo, cioè fino a 2.537,05 euro mensili.
  • Tasso di rivalutazione pari allo 0,55% per le pensioni di importo da 5 a 6 volte il minimo, cioè fino a 3.044,46 euro mensili.
  • Tasso di rivalutazione pari allo 0,485% per le pensioni di importo oltre 6 volte il minimo, cioè oltre 3.44,46 euro mensili.

Assegno d'invalidità 2018: gli aumenti

L'incremento dell'assegno d'invalidità nel 2018 avverrà nel medesimo modo delle altre pensioni, mentre le riduzioni verranno applicate così:

  • Riduzione del  25% se il reddito prodotto dall’avente diritto supera 4 volte il minimo, cioè supera 2.029,64 euro mensili, 26.385,32 euro annui.
  • Riduzione del 50% se il reddito supera 5 volte il trattamento minimo, cioè 2.537,05 euro mensili, 32.981,65 euro annui.

In caso di assegno ridotto con un importo superiore al trattamento minimo, quindi superiore a  507,41 euro mensili, potrebbe avvenire un ulteriore taglio.

Pensione di reversibilità 2018: gli aumenti

Come detto in precedenza, gli aumenti vanno di pari passo con le altre pensioni, mentre le riduzioni verranno applicate in minor misura, ecco come:

  • Riduzione del 25% se il reddito prodotto dall’avente diritto supera 3 volte il minimo, cioè supera 1.522,23 euro mensili, 19.788,99 euro annui.
  • Riduzione del 40% se il reddito prodotto dall’avente diritto supera 4 volte il minimo, cioè supera 2.029,64 euro mensili, 26.385,32 euro annui.
  • Riduzione del 50% se il reddito supera 5 volte il trattamento minimo, cioè 2.537,05 euro mensili, 32.981,65 euro annui.

Ecco gli 11 lavori che danno diritto all'Ape sociale

Ape sociale 2018

Con la legge di Bilancio 2018 sono cambiati i requisiti per le categorie che possono accedere all'Ape sociale, l'anticipo pensionistico a 63 anni a carico dello Stato. A beneficiarne sono i disoccupati di lungo corso, gli addetti ai lavori gravosi in possesso di 36 anni di contributi, i caregiver e  gli invalidi dal 74% in possesso di 30 anni di contributi. 

Per quanto riguarda i disoccupati, potranno accedere all'Ape sociale quelli che avranno perso il lavoro a causa del termine del contratto, con almeno 18mesi di contratti negli ultimi tre anni e anche chi è stato rioccupato con contratti di lavoro subordinato, di prestazione occasionale o voucher per un un massimo di 6 mesi.

Per i caregiver l'Ape social potrà essere richiesta da chi assise e convive con un disabile, che sia familiare entro il 2° grado, con genitori di età superiore ai 70 anni o che sia affetti a loro volta da patologie invalidanti.

Ape rosa 2018 

Per Ape rosa si intende la misura in cui i requisiti contributivi per l'Ape social vengono ridotti per le lavoratrici con figli. Secondo quanto prevede la legge di Bilancio 2018, lo sconto contributivo è pari ad un anno per ogni figlio, fino ad u massimo di due anni. 

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