Dal reddito di cittadinanza pochi soldi, manda il figlio 15enne a lavorare a 2 euro l'ora
La trovata di una madre siciliana è finita con tre denunce per "truffa", "sfruttamento del lavoro minorile" e "interruzione della scuola dell'obbligo"
Non solo percepiva il reddito di cittadinanza senza averne i requisiti, ma aveva anche trovato un lavoro in nero per il figlio minorenne che invece di andare a scuola era sfruttato da due abusivi.
Una storia che fa accapponare la pelle quella che arriva dalla Sicilia. Siamo a Librino, quartiere meridionale di Catania, progettato intorno alla metà degli anni sessanta come città modello dal noto urbanista Kenz? Tange, ma finito a rappresentare l'ennesimo contesto di abbandono e degrado.
Qui una donna di 44 anni, moglie di un detenuto, invece di mandare il figlio 15enne a scuola gli aveva trovato un 'lavoro' da due venditori ambulanti abusivi che lo pagavano due euro l'ora.
La polizia etnea ha denunciato la donna per sfruttamento del lavoro minorile e interruzione della scuola d'istruzione dell'obbligo, ed è inoltre finita con l'essere indagata per truffa aggravata ai danni dello Stato poiché percepiva il Reddito di cittadinanza senza averne diritto.
Il bambino, dopo i controlli, è stato affidato alla madre che, nonostante fossero ancora presenti gli agenti, si è fatta consegnare la paga che aveva ricevuto: 50 euro "guadagnati" nei pregressi giorni di lavoro.
I due 'datori di lavoro' sono stati denunciati per sfruttamento del lavoro minorile.