rotate-mobile
Sabato, 27 Aprile 2024
I dati

Il reddito di cittadinanza è costato 31 miliardi, 506 milioni a "irregolari": "Un fallimento"

Negli ultimi quattro anni oltre un milione di famiglie hanno potuto contare in media su un sostegno di poco più di 500 euro al mese. Ma solo in 100mila hanno cercato lavoro, 35mila i beneficiari irregolari. Dopo lo stop il ministro Calderone incalza: "Chi cercherà lavoro avrà 350 euro al mese"

Tra l'aprile 2019, prima mensilità erogata per il Reddito e la Pensione di cittadinanza, e giugno 2023 sono stati spesi per il sussidio contro la povertà introdotto dal Governo Conte oltre 31,5 miliardi di euro. Lo si può leggere report dell'Inps sul reddito di cittadinanza: secondo l'istituto di previdenza mediamente 1,148 milioni di famiglie hanno potuto contare su poco più di 500 euro al mese. Tra loro anche 35737 fruitori irregolari costati al fisco circa 506 milioni di euro secondo i dati della guardia di Finanza presentati oggi dal ministro del lavoro Calderone al Senato.

I costi del reddito di cittadinanza

L'importo medio erogato nel periodo è stato di 538,64 euro con una media di 1.148.010 nuclei beneficiari. Il mese con il numero più alto di famiglie beneficiarie è stato luglio 2021 (1,4 milioni di famiglie con il sussidio e 767 milioni di spesa) mentre a giugno 2023 le famiglie beneficiarie erano poco più di un milione per 511,6 milioni di spesa. Ma il dato che deve far riflettere, anche in virtù del fatto che il reddito di cittadinanza avrebbe dovuto assicurare anche un reintegro nel mondo del lavoro di quanti si trovavano senza uno stipendio, viene da un secondo report redatto dall'Anpal. L'agenzia che avrebbe dovuto avvicinare gli occupabili al mondo del lavoro spiega come solo 257.629 beneficiari del Reddito di cittadinanza erano iscritti al programma di occupabilità (Gol), e 108.289 sono stati coinvolti in misure di politica attiva come corsi di formazioni, orientamento o avviamento al lavoro, una percentuale del 42%.

I percettori di Reddito di cittadinanza sono la fascia dei presi in carico più lontani dal mercato del lavoro con appena il 12,1% degli iscritti al programma che rientrano nel livello 1 (reinserimento lavorativo) e la maggior parte (55,9%) rientra nel livello tre (riqualificazione).

"Non ha prodotto i risultati attesi: né in termini di riduzione della povertà né in termini di accompagnamento al lavoro" incalza il ministro del Lavoro Maria Elvira Calderone che in una serie di interviste si scrolla di dosso le accuse: "Il reddito di cittadinanza non ha funzionato e da 7 mesi si sapeva che ad agosto sarebbe stato sospeso".

Il lavoro c'è, ma è povero: i dati che smentiscono il governo 

Per la ministra il lavoro c'è ma le aziende non riuscirebbero a trovare i lavoratori che cercano: "Non si deve attendere che lo Stato ti dia un sussidio, ma bisogna rendersi parte attiva per cercare lavoro". Calderone ricorda che ogni persona che da settembre si impegnerà nel percorso di supporto per la formazione al lavoro avrà una indennità di 350 euro al mese. "Chi si attiva in questo percorso sarà messo in protezione attraverso un percorso che conduce ad un'esperienza lavorativa" spiega ancora. Quanto invece ai passi stipendi e alla proposta di legge sul salario minimo Calderone spiega di voler incentivare la contrattazione di secondo livello, "detassando la produttività e gli aumenti contrattuali" 

"In 112mila attivabili al lavoro, per il 35% via l'assegno da settembre" 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il reddito di cittadinanza è costato 31 miliardi, 506 milioni a "irregolari": "Un fallimento"

Today è in caricamento