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Sabato, 27 Aprile 2024
La protesta

Sciopero dei taxi, 24 ore di stop: disagi nelle grandi città

Braccia incrociate per i tassisti in tutta Italia: la protesta indetta dai sindacati contro il decreto Asset. Il Garante: "Proclamazione regolare, le motivazioni non sono oggetto di valutazione"

Dopo lo stop per bus e metropolitane, oggi tocca ai taxi. Per la giornata di oggi, martedì 10 ottobre, è stato proclamato uno sciopero di 24 ore che coinvolge tutto il territorio nazionale, indetto dai sindacati Usb, Orsa e Fast Confsal, che contestano l'aumento delle licenze deciso dal governo con il dl Asset. Braccia incrociate per i tassisti in tutta Italia, anche se le maggiori ripercussioni riguarderanno ovviamente le grandi città come Roma, Milano, Torino e Napoli, dove già in assenza si scioperi non è semplice reperire un mezzo. 

Sciopero dei taxi, i motivi della protesta

A scatenare l'ira dei tassisti è stato il Dl Asset del governo, come spiegato nei giorni scorsi da Riccardo Cacchione, coordinatore di Usb Taxi: "Il 10 ottobre noi protestiamo contro il decreto Asset, che definiamo inopportuno in quanto mentre c'è una legge che aspetta da 4 anni e mezzo e sono i decreti attuativi del 2019, per andare a cercare di riordinare il settore, per ricostruire una mappa che il ministero dei Trasporti non ha, si introduce una misura che interviene senza avere dati concreti e abroga le norma che doveva stabilire come rilasciare le licenze sui territori. Insomma, esattamente l'opposto di ciò che avrebbero dovuto fare i decreti attuativi". "Con lo sciopero - ha sottolineato il segretario nazionale dell'Orsa, Rosario Galluccio - vogliamo far capire come il 'decreto Asset' sia una legge piena di insidie e pericoli, perché sì si parla di un aumento del 20% delle licenze, ma bisogna fare attenzione perché al bando delle nuove licenze possono partecipare società e privati, e questo per noi rischia di avvantaggiare le multinazionali". 

"Una contestazione immotivata"

Una protesta, quella dei tassisti, definita "poco comprensibile" dal ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. Un pensiero condiviso anche da Furio Truzzi, presidente di Assoutenti: "Uno sciopero assurdo e immotivato. Non si capisce perché scioperino i tassisti contro i cittadini e perché contestino un decreto già in vigore da qualche mese, che fra l'altro pone il limite massimo del 20% di nuove licenze che i comuni, anche in assenza del dl Asset, erano già in condizione di incrementare sul territorio. Uno sciopero ridicolo e senza alcun fondamento, che non a caso ha diviso la categoria dei tassisti, con diverse sigle sindacali che non hanno aderito alla protesta. Ma il paradosso è che lo sciopero ridurrà ulteriormente un servizio che è già palesemente insufficiente nelle principali città italiane, arrecando danni solo ai cittadini - prosegue Truzzi - Per questo chiediamo alla Commissione di garanzia sugli scioperi e ai Prefetti di tutta Italia di attivarsi al fine di garantire i diritti degli utenti, adottando provvedimenti tesi ad assicurare il servizio di trasporto pubblico non di linea nella giornata del 10 ottobre".

Il Garante: "Protesta regolare"

La Commissione di garanzia sugli scioperi, con riferimento allo sciopero nazionale riguardante il settore Taxi, nella seduta del 3 ottobre 2023, "ha preso atto della regolarità della proclamazione, in quanto rispettosa della normativa vigente". Lo rende noto il Garante in un comunicato.Per quanto concerne le motivazioni e/o l’opportunità delle stesse, queste, sottolinea, "non possono essere oggetto di valutazione in quanto non attengono a profili di competenza dell’Autorità".

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