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Domenica, 28 Aprile 2024
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Denti da squalo, realismo magico e un piccolo eroe in viaggio tra bene e male

Arriva in sala giovedì 8 giugno diretto da Davide Gentile. Nel cast anche Virginia Raffaele, impegnata nel suo primo ruolo drammatico

Le svolte importanti, quando si è impegnati nella difficile sfida della crescita arrivano sempre in estate. Ed è l’estate che segna per sempre Walter, il protagonista di Denti da Squalo che viene raccontata nel film diretto da Davide Gentile, prodotto da Lucky Red, Ideacinema con Rai Cinema, in collaborazione con Prime Video, che esce giovedì 8 giugno. A interpretare il giovane Walter, tredicenne arrabbiato rimasto da poco orfano di padre è l’esordiente Tiziano Menichelli, sua madre Rita è interpretata da Virginia Raffaele, alle prese con il suo primo ruolo drammatico al cinema, mentre il padre perduto, che pure ha un ruolo essenziale nella storia, è Claudio Santamaria ed Edoardo Pesce è il Corsaro, l’amicizia poco raccomandabile del padre di Walter in gioventù. Stefano Rosci invece è Carlo, la nuova amicizia poco raccomandabile di Walter.

Denti da squalo, la trama del film

Walter è un ragazzino arrabbiato alle prese con l’elaborazione della morte di suo padre, scomparso all’improvviso per un incidente sul lavoro. Vive con la madre nell’estrema periferia di Roma, sul litorale, e in uno dei suoi giri in bicicletta scopre una grande villa, all’apparenza disabitata, con una piscina. Ne approfitta per ‘rubare’ un bagno, ma si accorge di non essere da solo in acqua: poco lontano da lui nuota uno squalo!

Inizia così un’avventura che lo vedrà sperimentare il bene e il male, scoprire una vita precedente di suo padre pericolosa e irresistibilmente affascinante; fare nuove, pessime, amicizie; tenersi in equilibrio su una linea d’ombra che dovrà decidere di sorpassare per scegliere da quale parte stare, tra ribellione adolescenziale, dolore per la perdita, ricerca di se stesso e del suo posto nel mondo, conflitti con la madre costretta a ripercorrere una strada già faticosamente percorsa in precedenza e un animale feroce da sfidare o da rendere libero.

Denti da squalo, realismo magico e tocco leggero per raccontare un ragazzino alle prese con le sfide della vita

Una storia di crescita e di periferia, un romanzo criminale il cui esito rimane in bilico per tutto il film, ma anche una favola realistica in cui verità, fantasia e metafora si fondono perfettamente per raccontare il viaggio di un eroe piccolo alle prese con l’impresa grande di crescere accettando questa vita in tutta la sua imprevedibilità e follia, scegliendo da che parte stare e che tipo di persona voler diventare. Tra personaggi e ambienti oscuri ma raccontati con il giusto approfondimento delle sfumature, che tentano in ogni modo il giovane alle prese con l’affermazione della sua identità, resa più estrema e complicata da uno strappo violento che lo ha scaraventato via dalle rassicuranti acque dell’infanzia verso le tempeste della vita.

Dietro al bell’esordio di Davide Gentile ci sono molte mani sapienti che hanno coadiuvato il regista nella realizzazione di un film che sarebbe potuto facilmente risultare cupo e drammatico e che invece è percorso per tutta la sua durata da un tocco leggero, dall’empatia con cui ci si cala nei panni scomodi di Walter,  ex bambino costretto a crescere in un soffio e dalla suggestione di elementi che vanno oltre la descrizione della realtà ma che non ne risultano affatto estrani. Lo squalo in piscina e il modo con cui Walter prima lo studia, poi ci comunica, poi addirittura si identifica, per non parlare del confronto con il padre morto che riesce a far riflettere il figlio parlandoci come avrebbe fatto da vivo, sono elementi fantastici eppure credibili, incastrati in una storia che rientra a pieno in quel filone di realismo magico all’italiana che non a caso vede il suo principale esponente in Gabriele Mainetti (Lo Chiamavano Jeeg Robot, Freaks out!), che ha lavorato alla produzione di questo film.

Oltre alla mano leggera del regista, alla sceneggiatura che si è meritata il Premio Solinas, il film brilla per l’interpretazione naturale e perfetta del giovanissimo esordiente Tiziano Menichelli, per quella della madre popolana, addolorata, confusa e combattiva di Virginia Raffaele e su quella del perfetto Corsaro di Edoardo Pesce.

Voto: 7,5

Locandina, Denti da squalo

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