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Domenica, 28 Aprile 2024
Film al Cinema

Forever Young: Valeria Bruni Tedeschi racconta la giovinezza che brucia

Presentato in concorso a Cannes, esce nei cinema italiani il 1 dicembre con Lucky Red il settimo film da regista di Valeria Bruni Tedeschi

Un film che partendo da una forte impronta autobiografica è capace di toccare corde universali e immergersi nella magia e nelle tempeste dei vent’anni. Forever Young (Les Amandiers) è il settimo lungometraggio diretto da Valeria Bruni Tedeschi e arriva nelle sale italiane dal 1 dicembre. L’uscita del film è anticipata da un ciclone mediatico che proprio in queste ore ha travolto il protagonista maschile e compagno della regista, Sofiane Bennacer, che interpreta il ruolo chiave di Etienne, e che in Francia è sotto inchiesta per stupro e violenza. Del suo personaggio si innamora la protagonista Stella, alter ego della regista, interpretata dall’attrice Nadia Tereszkiewicz, mentre a Louis Garrel è stato affidato il ruolo del creatore della scuola in cui si svolge la storia e considerato un geniale innovatore del teatro francese, Patrice Chéreau.

Forever Young (Les Amandiers): la trama

Francia, 1986. Un gruppo di ventenni con il sogno del teatro affronta il duro provino per entrare nella prestigiosa scuola Les Amandiers di Nanterre. Fondata da Patrice Chereau e Pierre Romans, è considerato un luogo in cui innovazione e sperimentazione sono in grado di formare attori lontani dai formalismi accademici e capaci di raggiungere eccellenza e verità in ogni interpretazione. 

Alla fine dei provini, a spuntarla sono in dodici. Tra questi c’è Stella, una giovane di buona famiglia con il talento e la passione per la recitazione, che si innamora del tenebroso Etienne passionale e tormentato, presto caduto nella dipendenza da eroina. Insieme a loro un gruppo di giovani affamati di arte, di vita e di lavoro, pronti ad immergersi nell’ambiente di una scuola particolare che chiede loro di mettersi alla prova, superando limiti e coneinzioni alla ricerca della verità, mentre vivono la pienezza di una giovinezza non convenzionale, tra amori, passioni, paure, entusiasmi, sfide e tragedie.

Forever Young: la dolceamara ala della giovinezza

Nel titolo internazionale di Les Amandiers, Forever Young, c’è il tema centrale del bel film diretto da Valeria Bruni Tedeschi e che torna in continuazione, anche citato dai dialoghi tra i personaggi: la giovinezza, e la sensazione che fugga via. Veloce, inafferrabile, bruciante e indecifrabile, quando ci si sta dentro.
 Completamente intrisi della giovinezza, della sua ricchezza di stimoli, curiosità, sfide, conquiste ma anche sconfitte, delusioni, errori, paure e lutti, sono i ragazzi pieni di talento e di passione al centro del racconto. Un racconto che parte dall’esperienza autobiografica della regista, passata per la rivoluzionaria e prestigiosa scuola Les Amandiers, creata da Patrice Chereau e Pierre Romans e che ancora oggi (fa fede l’averle dedicato un film) considera una delle tappe più importanti della propria vita, ma che non si limita a narrare quel singolare microcosmo in cui regnano creatività, anticonformismo, e poi tensioni ed eccessi.
Il film, dalle vicende degli aspiranti attori di Nanterre prende lo spunto per allargarsi fino a riuscire a raccontare l’essenza di una particolare stagione della vita.

Più il racconto entra nel dettaglio dell’esperienza e del lavoro nella scuola, della preparazione degli spettacoli, o nel rievocare i fantasmi e i nemici di quella particolare generazione (l’AIDS e l’eroina su tutti), più ci si rende conto che l’ambientazione e la collocazione storica sono preziosi spunti, dettagli di un affresco che risulta più ampio, capace di elevarsi dal racconto autobiografico fino a riuscire a fotografare inquietudini, frenesie, ansie e paure che travalicano generazioni e latitudini, catturando l’essenza luminosa, fugace e bruciante dei vent’anni.

Voto: 7,5

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