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Domenica, 28 Aprile 2024
Film al Cinema

"Il mio amico Massimo", Troisi nel ricordo affettuoso degli amici

Arriva nei cinema dal 15 al 21 dicembre, distribuito da Lucky Red il docufilm sull’indimenticato attore e regista napoletano

Un bel regalo di Natale per i tantissimi fan di Massimo Troisi sta per arrivare in sala. Dal 15 al 21 dicembre, il pubblico italiano potrà immergersi nel mondo dell’attore scomparso nel giugno del 1994, grazie al ricordo affettuoso che ne tracciano amici e colleghi nel docufilm diretto da Alessandro Bencivegna, “Il mio amico Massimo”. Con le voci narranti di Lello Arena e Cloris Brosca, a raccontare Troisi ci sono, tra le molte altre, le testimonianze di Clarissa Burt, Carlo Verdone, Maria Grazia Cucinotta, Nino Frassica, Ficarra e Picone.

Il mio amico Massimo, il film

L’infanzia libera e spensierata in un paesino alle porte di Napoli (San Giorgio a Cremano), l’innamoramento per il cinema e gli inizi avventurosi di una carriera brillante ed originale, e spezzata troppo presto dal destino. E ancora:la passione per il calcio, la pigrizia, la voglia di proporre un napoletanità lontana da ogni clichè, i legami con gli amici d’infanzia durati una vita, gli amori, la capacità di intrattenere e regalare il proprio talento anche nelle occasioni private, la gentilezza e l’atteggiamento schivo di fronte alle conseguenze della fama. Tutti questi e diversi altri sono i tasselli che compongono come in un puzzle un ritratto inedito di Massimo Troisi nel film Il mio amico Massimo. Il regista, Alessandro Bencivegna, pur mettendo al centro della sua narrazione le testimonianze degli amici del protagonista, sceglie di arricchirle con la narrazione del periodo dell’infanzia dell’attore ricorrendo alla fiction, per restituire la libertà di quei giorni e l’humus in cui l’uomo Troisi, ma anche il personaggio Troisi, è cresciuto e in cui è nato anche il suo amore per il cinema e la decisione di inseguire quel sogno, come da lui stesso raccontato.

Il mio amico Massimo: omaggio, di cuore, a Troisi

Il prossimo anno Massimo Troisi avrebbe compiuto la veneranda età di 70 anni e purtroppo nessuno può sapere quali capolavori, in questi anni che ci separano dalla sua morte così precoce, avrebbe creato per il pubblico del cinema, sfruttando il suo talento comico, ma anche la sua grande vena poetica e la capacità di dare spessore a ogni personaggio, a ogni storia, anche e forse soprattutto alle più minute, che spesso sono le più universali. Per questa ricorrenza avremo occasione di assistere a diversi dovuti omaggi, già annunciati e in lavorazione. Il primo ad arrivare nelle sale è “Il mio amico Massimo” di Alessandro Bencivegna.

Come fa intuire il titolo, in questo docufilm l’aspetto della vita di Massimo Troisi che meglio viene illuminato è quello dei suoi rapporti di amicizia. Un tipo di relazione importantissimo per il protagonista che, parole sue, lo considerava anche più impegnativo dell’amore e della passione. Di certo Troisi ha dedicato molto tempo ed energie ai suoi amici, tanto da averne alcuni risalenti all’età dell’infanzia a San Giorgio a Cremano e con cui poi ha condiviso tutto il suo breve percorso di vita, come Alfredo Cozzolino, o Gerardo Ferrara amico delle estati giovanili e poi chiamato a interpretare la sua controfigura sul set de Il Postino. O, ancora, lo stesso Lello Arena, non solo amico ma anche sodale artistico in quell’irresistibile avventura comica che fu la stagione de La Smorfia. Lello Arena è stato anche scelto come voce narrante del film, a commento e a sostegno dell’unica parte in cui si ricorre allo strumento della fiction, quella che vuole ricostruire l’infanzia dell’attore, sempre puntando la luce sulle lunghe giornate spese insieme con gli amici per le strade del paese.

“Il mio amico Massimo” è un docufilm che, come si spiega già in apertura, non vuole ripercorrere cronologicamente e approfondire la vita e il percorso artistico di Massimo Troisi e per questo sembra rivolto proprio ai fan dell’artista napoletano, a quel grande pubblica che già ne conosce il talento e la vicenda umana e professionale. La narrazione segue il filo dei ricordi di tanti testimoni che snocciolano aneddoti e memorie private, arricchite dal ricorso a materiale di archivio: spezzoni di interviste, spettacoli, film. L’attività artistica di Troisi è raccontata, soprattutto attraverso curiosità ed episodi inediti che riguardano gli avventurosi inizi o anche i set più importanti della sua carriera, ma al centro della narrazione anche in quel caso rimane la complicità con chi ne racconta e che in quei passaggi della vita dell’attore e regista era presente. Il filo dell’affetto che ha legato queste persone a Troisi percorre tutto il film ed è il filo che legherà anche il pubblico che lo apprezzerà di più. Un pubblico che conosce bene e ama l’arte di Troisi e a cui si dà con questo lavoro la possibilità di conoscere anche un po' di più l’uomo dietro l’artista.

Voto:6

La locandina -4

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