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Sabato, 27 Aprile 2024
Film al Cinema

"Argentina, 1985" fa ridere (per la prima volta) il pubblico della Mostra del Cinema di Venezia

La recensione del film in concorso nella sezione ufficiale di Venezia 79

C'è un'ironia inaspettata e travolgente in Argentina 1985, il nuovo film di Santiago Mitre in concorso ufficiale alla Mostra del Cinema di Venezia. Nonostante il tema trattato sia importante e duro, la pellicola, infatti, racconta la storia vera dei procuratori Julio Strassera e Luis Moreno Ocampo, che nel 1985 osarono perseguire i responsabili della dittatura militare argentina, il film viene approcciato con una leggerezza e un sarcasmo irresistibili che, per la prima volta dopo tre giorni di festival, strappano una risata al pubblico in sala. La comicità è un elemento che non appare spesso al festival veneziano, quasi sempre spodestata dal tanto amato dramma ma bisogna ammettere che ciò che forse mancava a questa edizione della Mostra era proprio una sana risata che, a sorpresa, arriva nel film più "storico" e meno "leggero" in concorso. 

Argentina 1985 fa entrare dentro casa di uno dei responsabili di un evento storico per l'Argentina, la battaglia legale contro i responsabili di una delle parti più sanguinose della storia argentina in un momento in cui, il Paese, era ancora sotto una forte influenza dell’esercito sulla fragile e nuova democrazia.

Ci si immerge immediatamente e senza troppi sforzi in Argentina 1985, nei retroscena di questa dura battaglia nazionale tra la dittatura e la democrazia e si impara a conoscere il dietro le quinte, tra temerarietà e insicurezze, di chi ha avuto il coraggio di agire e condannare i responsabili di violenze immani contro il popolo argentino. E nonostante il grande peso della storia e la drammaticità della tragedia vissuta dagli argentini in quegli anni, questo film sa essere fruibile, piacevole e decisamente divertente.

Guardando Argentina 1985 si riflette ma, prima ancora, si ride grazie all'abilità del regista di sfruttare l'ironia per parlare di un dramma, di alleggerire la tragedia con una battuta, di sfruttare la comicità per conquistare il pubblico. Così, questo racconto di due ore e mezza, diventa un piacevole mondo in cui tuffarsi e l'occasione per puntare i riflettori su una parte importante della storia argentina ma anche "universale" e fare in modo che, guardando al passato, non si cada, di nuovo, negli stessi errori nel presente.

Voto: 7

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