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Venerdì, 26 Aprile 2024
Film al Cinema

Armageddon Time, un racconto di crescita nella New York degli anni ‘80

Presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma, il nuovo film di James Gray uscirà a marzo nelle sale italiane

Un racconto autobiografico, venato di malinconia, che segue le vicende di un adolescente che cresce nell’America reaganiana. "Armageddon Time – Il tempo dell’apocalisse" è il nuovo film scritto e diretto da James Gray, prodotto da Focus Features e distribuito da Universal Pictures, l’uscita in Italia è prevista in primavera. Il cast del film è ricchissimo, ne fanno parte, insieme al giovane protagonista Banks Repeta che interpreta Paul, Oscar Isaac, Anne Hathaway (sua madre), Anthony Hopkins (il nonno), Robert De Niro, Cate Blanchett, e Jeremy Strong (il padre di Paul).

Armageddon Time, la trama

Siamo nel 1980 e sulle note di Armageddon Time del Clash che apre il film con lo stesso titolo, scopriamo che Paul è un ragazzino dodicenne che vive con la famiglia ebrea nel Queens. Paul è capriccioso e ribelle, fa impazzire il padre, un idraulico severo che non lesina la violenza per cercare di raddrizzare quella pesta  del figlio e preoccupa la madre, apprensiva e premurosa ma anche stanca della disobbedienza del figlio. L’unico che riesce a instaurare un dialogo e a condividere una profonda complicità con Paul in famiglia è il nonno, immigrato da giovane negli Stati Uniti e con alle spalle con una storia famigliare di persecuzioni e fughe che cerca di tramandare al nipote per aiutarlo ad aprire gli occhi sul mondo e a scegliere la strada giusta.

Anche a scuola le cose non vanno bene. Mentre suo fratello frequenta una prestigiosa scuola privata, Paul è iscritto in una scalcinata public school dove incontra Johnatan Davies, un ragazzino di colore, ripetente e con una pesante situazione famigliare, con cui stringe subito amicizia, nel nome della comune allergia a insegnanti e disciplina. 

Paul però è anche un ragazzo con l’animo artistico, capace di perdersi davanti a un quadro e che si rifugia nei suoi grandi sogni ogni volta che la realtà gli sta troppo stretta.

Quando ne combina, insieme a Johnatan, una delle sue, la famiglia decide che è ora di tagliare i ponti con quell’amicizia pericolosa, e spedisce anche lui a scuola privata, dove vanno si va a scuola in divisa e i compagni sono tutti, senza eccezione, classisti e razzisti. Paul all’inizio recalcitrante fa buon viso a cattivo gioco, ma poi si mette di nuovo nei guai, questa volta più grandi degli altri, ma non pagherà nulla, perché al posto suo pagherà Johnatan, meno colpevole di lui, ma del colore sbagliato.

Armageddon Time, un racconto amaro sulle ipocrisie della società americana

Nel racconto di formazione di Armageddon Time non c’è niente di consolatorio. La vita di Paul è complessa ma non eccezionale, lui non è un ragazzino simpatico o che fa tenerezza, e nemmeno uno con cui si possa scontatamente empatizzare per un destino particolarmente difficile. E’ un ragazzino che non si sente compreso, inquieto e con un animo sognatore che però nasconde bene dietro insopportabili capricci e inutili ribellioni.

E’ figlio di una famiglia ebrea piccolo borghese, e nel contesto in cui vive è comunque un privilegiato, sia per la sua classe sociale sia, come scoprirà sempre più chiaramente, per il colore della sua pelle.
Quando fa amicizia con Jonathan, sembra che il loro sodalizio debba durare per sempre. Non solo condividono marachelle e punizioni, prese in giro agli insegnanti e piccole trasgressioni, ma fanno anche grandi progetti, si confessano sogni e ambizioni e si dicono pronti a realizzarli insieme.
Quando però arriva il momento di farlo davvero, Paul coinvolge l’amico in un’impresa disastrosa, e si ritrova quasi obbligato a tradirlo per salvarsi.

E in quel momento, pur dispiacendosi, deve affrontare la realtà più dura: lui, per quanto si senta frustrato e infelice sarà sempre un privilegiato rispetto a un ragazzo nero in una società in cui dilagano classismo, razzismo e discriminazioni.

Il film di James Gray, dall’impianto classico e patinato, è una denuncia contro l’ipocrisia di chi si crede migliore, e combatte contro bullismo e razzismo solo finchè i propri privilegi non vengono minacciati. E questo ovviamente, è un atteggiamento che si riscontra molto più marcatamente nel mondo degli adulti, nelle decisioni della famiglia di Paul e che, a un certo punto, lui stesso sarà costretto a condividere, nonostante i racconti del nonno, un sempre grande Anthony Hopkins che tramandando le vicende della famiglia vorrebbe che Paul si battesse per difendere chi, come loro in passato, è vittima di discriminazione.

Voto: 7

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