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Sabato, 27 Aprile 2024
Film al Cinema

Il Dante di Pupi Avati: un ragazzo innamorato, ribelle e perseguitato

Esce il 29 settembre nei cinema Dante, il nuovo film di Pupi Avati dedicato al sommo poeta

Dante come non ce lo hanno mai raccontato prova a narrarcelo Pupi Avati nel suo nuovo film, in arrivo nelle sale cinematografiche il 29 settembre, prodotto da Antonio Avati per Duea Film con Rai Cinema e distribuito da 01 Distribution. La figura del poeta creatore della Divina Commedia è al centro della storia, raccontata seguendo il viaggio di un altro grande nome della letteratura medievale, Giovanni Boccaccio, che di Dante fu biografo e divulgatore, interpretato da Sergio Castellitto. A incarnare il giovane Dante è Alessandro Sperduti, la sua amata Beatrice è interpretata da Carlotta Gamba, mentre Ludovica Pedetta interpreta la moglie del poeta, Gemma Donati. Nel cast, tra gli altri, anche Enrico Lo Verso, Alessandro Haber, Milena Vikotic, Gianni Cavina, Leopoldo Mastelloni.

Dante, la trama

Il film diretto da Pupi Avati si apre nel 1350, circa trenta anni dopo la morte di Dante a Ravenna, dove si trovava a scontare l’esilio impostogli da Firenze. Nei decenni successivi alla morte dell’Alighieri, la sua fama cresce, grazie alla divulgazione della Commedia. Uno dei più appassionati divulgatori dell’opera dantesca è Giovanni Boccaccio. Sarà lui a offrirsi di assumere il compito di andare a cercare la figlia del poeta, Beatrice, monaca in un convento a Ravenna, per consegnarle dieci fiorini d’oro da parte di Firenze, a titolo di risarcimento per le ingiuste sofferenze inflitte anni prima al padre e alla sua famiglia. L’autore del Decamerone deciderà sin da subito di rendere il lungo viaggio dalla Toscana alla Romagna una sorta di pellegrinaggio, ripercorrendo le tappe già toccate dal poeta in fuga, su cui pendeva una condanna a morte e costretto a vivere per molta parte della sua vita lontano da casa, spogliato di ogni bene, in miseria, pietendo ospitalità da chi poteva offrirgliela, mentre continuava a comporre il suo poema con l’unica speranza che la città natia che lo aveva ripudiato, davanti alla grandezza della sua opera, lo richiamasse a sé per ascoltarlo poetare.

Il viaggio di Boccaccio diventa quindi occasione per scoprire l’esistenza di Dante e svelare momenti poco conosciuti della vita, delle gioie, dei dolori e delle difficoltà dell’uomo cui si deve la Divina Commedia.

Dante, come non ce lo hanno mai raccontato

Un bambino cui muore la madre quando è ancora molto piccolo e deve sopportare la seconda moglie del padre con cui non c’è grande affetto. Un ragazzino che si innamora al primo sguardo di una ragazzina angelica, e che la amerà per molti anni, nonostante lei vada in sposa a un altro e muoia giovanissima spezzandogli il cuore. Un giovane uomo che passa per l’esperienza feroce e assoluta del campo di battaglia. Un uomo addolorato a cui la famiglia impone un matrimonio nella speranza di sollevarlo dalla sofferenza. Un padre di famiglia con la difficoltà di far quadrare i conti. Un giovane che si appassiona alla politica e alla lotta per quello in cui crede, che si trova a pagarne carissime le conseguenze. Un esiliato, condannato al rogo, errabondo e perseguitato dalla miseria. Tutto questo e molto di più, è quello che il film di Pupi Avati ci racconta di Dante Alighieri, una figura che nel nostro immaginario collettivo rimane quella che abbiamo studiato (e subito) sui banchi di scuola: l’austero sommo poeta, che gode di gloria eterna grazie alla sua opera immortale, quella Commedia che invece è stata scritta rubando spazio, tempo ed energia alle più grandi difficoltà che hanno costellato la vita tormentata e turbolenta di Dante.

Una vita su cui, nonostante tutto, splendeva una luce: la luce della poesia, quell’ispirazione che avrebbe dovuto salvare il suo autore e che invece lo ha ‘solo’ reso uno dei più grandi artisti di tutti i tempi. L’opera di Pupi Avati è davvero un grande e bellissimo omaggio alla figura di Dante Alighieri che scopriamo per la prima volta in tutta la sua umanità, così come intrisa di umanità è la figura dell’altro gigante della letteratura protagonista del film, Boccaccio, che l’interpretazione di Castellitto ci fa conoscere quando è già un uomo stanco, malato, sofferente, eppure saldissimo nello spirito epronto ad affrontare un lungo e faticoso viaggio sulle tracce dell’uomo che lo ha ispirato.

E così, di borgo in borgo, di monastero in monastero, di biblioteca in locanda, fino all’emozionante incontro finale, trascina tutti noi in questo splendido viaggio spirituale, seguendo la scia indelebile e luminosissima della passione, dell’amore e della poesia lasciate dal cammino irto di ostacoli del sommo poeta. Un film emozionante e bellissimo, ricco anch’esso di metafore, passione e poesia.

Voto: 7,5

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