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Sabato, 27 Aprile 2024
La decisione definitiva / Stati Uniti d'America

Roman Polanski definitivamente fuori dall’Academy

Il regista polacco ha perso la causa contro l’Academy che lo aveva espulso nel 2018 a causa della condanna per stupro risalente al 1978

È di questi giorni la notizia secondo la quale è stato definitivamente respinto il ricorso di Roman Polanski contro l’Academy of Motion Picture Arts and Sciences, l’ente che, tra le varie attività, si occupa anche dell’assegnazione degli Oscar.

L’Academy allontana Polanski

Era il 2018, in pieno movimento #MeToo (una campagna di sensibilizzazione, che ha coinvolto il mondo intero, contro la violenza e le molestie sessuali sulle donne nata a seguito delle molteplici accuse di violenza sessuale contro Harvey Weinstein, il magnate produttore statunitense), quando l’Academy, aggiornando i propri standard etici al sostegno e rispetto della dignità umana, a causa della condanna di stupro che dal 1978 gli pende sulla testa, ha deciso di espellere Polanski.

La condanna per stupro

L’episodio risale al 1977, quando Polanski fu processato per stupro ai danni di una 13enne, Samantha Geimer. I capi di imputazione erano diversi, ma per tutelare la ragazza si arrivò al patteggiamento con l’ammissione di colpevolezza da parte del regista polacco per l’accusa di aver intrattenuto rapporti sessuali con una minorenne. L’uomo, che doveva scontare 90 giorni nella prigione di Stato di Chino, fu rilasciato dopo metà della pena con la richiesta della condizionale, che però non fu accettata, dunque l’attore e regista polacco fuggì dapprima in Inghilterra e poi in Francia e da allora vive e lavora in Europa, nonostante le innumerevoli richieste di estradizione, per gli Stati Uniti è un latitante. Da qui la decisione dell’Academy di espellere Polanski. Pochi mesi dopo l’espulsione del regista polacco, sua moglie, Emmanuelle Seigner, è stata invitata a diventare membro dell’Academy, l’attrice ha rifiutato l’invito.
Sembra che la vittima, che oggi ha 54 anni e vive alle Hawaii con il marito, nel tentativo di voltare pagina e per ovviare alla periodica attenzione dei media sulla questione, abbia chiesto innumerevoli volte nel corso degli anni di archiviare il caso, senza mai riuscire a farlo.

Il ricorso

Il regista nell’aprile 2019 ha fatto causa all’Academy chiedendo di essere riammesso, ma proprio in questi giorni il Tribunale di Los Angeles ha dato definitivamente ragione all’Ente affermando che la decisione è stata sostenuta da prove evidenti e non è stata arbitraria, sebbene molto tardiva.

Una vita privata turbolenta

Polanski, regista e sceneggiatore geniale, con una serie di capolavori alle spalle, e vincitore di tantissimi premi tra cui l’Oscar come miglior regista per il film Il Pianista (2003), ha avuto una vita complessa, costellata da una serie di arresti, dovuti proprio alla sua latitanza. Sulla questione legale che lo perseguita da decenni ormai, molti colleghi hanno espresso la loro solidarietà dei suoi confronti, ma la risoluzione del caso è nelle mani del Tribunale statunitense deciso a non lasciare impunito l’ormai 87enne regista.

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