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Sabato, 27 Aprile 2024
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"Ha fatto esplodere il suo gilet tra la folla": è strage, almeno 26 morti

Attentato suicida a Kabul, nei pressi dell'ospedale e dell'università

Sono almeno ventisei le vittime dell’attentato suicida di questa mattina a Kabul, in Afghanistan: lo ha annunciato il ministero dell’Interno. Si tratta di un bilancio ancora provvisorio. Altre diciotto persone sono rimaste ferite. L’attentato ha avuto luogo non lontano dall’ospedale Ali Abad e dall’Università di Kabul, nel giorno delle celebrazioni del nuovo anno persiano.

"L'aggressore ha fatto esplodere il suo gilet tra la folla: erano perlopiù persone che celebravano Nawrooz" - la festa tradizionale che si celebra il 21 marzo -, ha detto il portavoce del ministero degli Interni, Nasrat Rahimi.

L'inferno quotidiano di Kabul

Afghanistan, Onu: record di civili vittime di attentati nel 2017

Quasi 2.300 civili uccisi o feriti nei bombardamenti in Afghanistan nel 2017. Un bilancio tragico. Il più alto secondo le Nazioni Unite, che hanno pubblicato la loro relazione annuale sulle vittime civili, mai registrato nel Paese. Nel complesso, 57 attacchi suicidi e altre forme di attentato hanno causato 605 morti e 1.690 feriti, il 17% in più rispetto all'anno precedente e l'esplosione di mine e altri ordigni è stata la principale causa di morte e lesioni. "Questa tendenza è già confermata nel 2018", ha detto il rappresentante speciale delle Nazioni Unite Tadamichi Yamamoto, ricordando i tre grandi attacchi a Kabul e quello contro Save the Children a Jalalabad di fine gennaio. "Ci preoccupa il fatto che quest'anno sarà ancora peggio se non saranno adottate misure necessarie per prevenire le vittime civili" ha aggiunto. Secondo l'Onu, la cosa più preoccupante è l'aumento degli attacchi indiscriminati su aree densamente popolate, in particolare a Kabul, in cui si è registrato il 16% del numero totale di vittime nel 2017. Il rapporto assegna inoltre circa i due terzi di tutte le vittime (65%) ai ribelli, (di cui il 42% ai talebani e il 10% all'Isis), il 13% alle forze governative e il 2% alle forze internazionali. Con l'aumento dei raid aerei statunitensi e afgani contro le postazioni talebane e dell'Isis, le vittime non volute o causate da errore sono aumentate del 7% rispetto al 2016.

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