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Sabato, 27 Aprile 2024
Pranzo letale / Australia

La donna arrestata per aver ucciso tre persone con i funghi velenosi

Svolta nel caso che ha sconvolto l'Australia: la 49enne Erin Patterson è stata arrestata per la morte dei genitori dell'ex marito e di un'altra donna, deceduti in seguito a un pranzo a base di funghi killer avvenuto lo scorso luglio

Dopo tre mesi di indagini la polizia australiana ha arrestato Erin Patterson, la donna di 49 anni di Leongatha che lo scorso luglio avrebbe preparato un pranzo a base di funghi velenosi per i suoi familiari, provocando la morte dei due 70enni Gail e Don Patterson, genitori dell'ex marito, e della sorella della donna Heather Wilkinson, di 66 anni. Il marito di quest'ultima, il 68enne Ian Wilkinson, unico sopravvissuto, è stato invece dimesso dall'ospedale di Austin dopo sette settimane di cure.

Il pranzo incriminato è avvenuto lo scorso 29 luglio, un caso che ha sconvolto l'intero Paese. Da quel giorno gli investigatori hanno analizzato a fondo l'abitazione dove è avvenuto il pranzo letale, perquisendo più volte l'automobile della donna. La 49enne ha sempre negato ogni accusa, sostenendo di aver preparato un piatto a base di manzo, condito con dei comuni funghi champignon comprati al supermercato. Invece, secondo quanto rivelato dalla polizia, i funghi della specie Amanita falloide, una varietà molto velenosa e che provoca al fegato danni gravissimi, in grado di condurre alla morte senza un adeguato e tempestivo intervento. 

Come confermato ai media locali da Dean Thomas, ispettore della squadra omicidi, la donna è stata già interrogata: "L'arresto è una delle fasi di questa lunga e complessa indagine, che non è ancora terminata. Non riesco a pensare a una indagine che abbia generato questo livello di interesse da parte dei media e del pubblico, non soltanto nella zona di Victoria, ma in tutta l'Australia". "È un caso in cui hanno perso la vita tre persone - ha aggiunto Dean Thomas -. Nelle comunità più piccole come Leongatha e Korumburra lo shock per una tragedia come questa può durare per anni. La polizia sta facendo di tutto per garantire che questa indagine non venga influenzata da speculazioni inutili e disinformazione. Le indagini sono ancora in corso".

Già dopo la morte dei tre familiari, avvenuta pochi giorni dopo il pasto, Erin Patterson era finita nel mirino degli inquirenti in quanto "realizzatrice" del menù. La 49enne ha sempre negato ogni accusa, ma i test forensi sugli avanzi di manzo e su un essiccatore alimentare (poi gettato dalla donna) hanno evidenziato la presenza dei funghi velenosi.

La donna ha sempre negato di aver agito di proposito, ma le ombre sul suo conto sono aumentate quando l'ex marito, Simon Patterson, ha raccontato di aver avuto in passato un episodi simili: "C'erano volte in cui mi sentivo un po' "fuori" e questi momenti coincidevano con le giornate trascorse con lei. Poi un giorno sono crollato in casa, mi hanno portato in ospedale e sono stato in coma farmacologico per 16 giorni, durante i quali ho subito tre operazioni di emergenza principalmente nel mio intestino tenue. I medici pensavano che non ce l'avrei fatta". Dopo tre settimane in terapia intensiva l'uomo è stato dimesso e ha iniziato un percorso di riabilitazione in un centro specializzato. Anche lui era stato invitato al pranzo di famiglia a base di funghi, ma aveva deciso di non partecipare. Una decisione che potrebbe avergli salvato la vita.

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