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Lunedì, 29 Aprile 2024

La crisi in Niger

Fabrizio Gatti

Direttore editoriale per gli approfondimenti

Collegi obbligatori per ragazze, il piano che avrebbe aiutato l'Italia

L'obbligo per le ragazze di studiare fino a 18 anni. Collegi statali gratuiti dove ospitarle. E salvarle così dalla tradizione che le costringe a diventare spose bambine. Il colpo di Stato in Niger ha archiviato il progetto del presidente Mohamed Bazoum, deposto il 26 luglio 2023. Un piano che aveva l'obiettivo di emancipare le donne, controllare la crescita demografica galoppante. E di conseguenza, se fosse stato adottato anche da altri Stati nella regione africana del Sahel, contenere l'emigrazione irregolare verso l'Italia.

Certo, incidere sui flussi migratori attraverso l'educazione scolastica richiede almeno due decenni per vederne i risultati. Ma nel ventennio 2003-2023, dall'apertura della rotta del Mediterraneo centrale che dal Sahara porta verso Lampedusa e la Sicilia fino a oggi, abbiamo forse visto miglioramenti?

Cinque figli a 25 anni

Dal primo gennaio al primo agosto 2023 gli immigrati irregolari sbarcati in Italia sono più che raddoppiati: erano 42.040 nel 2022, sono già 89.253 quest'anno. Il Niger non compare tra i primi dieci Paesi di provenienza. Il maggior numero di persone, quest'anno, arriva dalla Costa d'Avorio (Paese africano con una media di 4,47 figli per ciascuna donna). Seconda la Guinea (4,49). Seguono Egitto (2,96), Bangladesh (2), Tunisia (2,11), Pakistan (3,56), Burkina Faso (4,87), Siria (2,8), Camerun (4,54), Mali (6,04). Il Niger ha il record mondiale di natalità con un tasso di fecondità totale di 6,89 bambini per donna (nel 2000 era 7,73). L'Italia è ferma a 1,24 figli. La Francia 1,83. La Germania 1,53, valore identico alla media dell'Unione Europea. La media africana è invece di 4,8 (era 6,8 cinquant'anni fa). Nella mappa qui sotto, il confronto tra il tasso di fecondità in Africa e nel resto del mondo.

Il tasso di fecondità totale nel mondo

La struttura tradizionale delle famiglie (venti milioni di persone su venticinque milioni vivono in zone rurali), l'assenza di grandi aree metropolitane e l'estrema povertà hanno finora contenuto le partenze verso l'Europa dei giovani nigerini. Il Paese è attraversato dalle principali rotte migratorie. Sono piste clandestine tracciate sulla sabbia e usate dai trafficanti arabi per far arrivare persone e carichi di droga sudamericana sulle coste del Mediterraneo. Ma sono anche percorse dagli estremisti armati che infestano il Paese: i continui attacchi terroristici nella provincia di Tillaberi, al confine con il Mali, la scorsa primavera avevano costretto le autorità a chiudere novecento scuole in tutta la regione.

La scuola salva le donne

Il programma del presidente Bazoum e del suo governo intendeva costruire nei prossimi cinque anni i primi cento alloggi per permettere anche alle ragazze dei villaggi di frequentare la scuola superiore: collegi da centonovanta posti letto ciascuno, da realizzare all'interno dei licei e degli istituti già esistenti, ma anche nelle zone abitate dalla popolazione rurale e nomade.

Lo scopo è garantire alle adolescenti un'istruzione secondaria di qualità e trattenerle il più possibile a scuola. L'alternativa attuale è l'analfabetismo, oppure abbandonare gli studi dopo le classi primarie. Una volta fuori, però, le figlie vengono date in matrimonio giovanissime, contribuendo così – dato il calo relativo della mortalità infantile – alla crescita demografica che ha portato il Niger dagli 11 milioni di abitanti del 2003 ai 25 milioni attuali. Una situazione che, come in molti altri Paesi africani, non è compensata da un'adeguata crescita dell'economia e della produzione alimentare.

"Alla luce dei vari rischi legati ai trasferimenti o al soggiorno fuori dalla famiglia ai quali gli studenti sono esposti, in primo luogo le ragazze – spiegava il ministro dell'Istruzione, Ibrahim Natatou, al sito Nigerdiaspora – molti genitori preferiscono tenere le loro figlie con sé. Una volta che queste ragazze vengono ritirate dalla scuola, di solito restano a casa senza fare nulla e all'età di 14-15 anni contraggono il loro primo matrimonio, per avere quattro o cinque figli intorno ai 25 anni. È quindi urgente mettere in atto, nei nostri collegi rurali, un piano che possa fornire garanzie sufficienti ai genitori per lasciare che le loro figlie continuino gli studi. E l'alloggio è la condizione più richiesta per convincere i genitori ed educare tutti gli studenti".

Ragazze in Niger durante una festa (foto Fabrizio Gatti)

In questa prima fase il governo aveva scelto "gli alloggi per ragazze perché – secondo il progetto affidato al ministro dell'Istruzione – le ragazze sono più vulnerabili dei ragazzi. Se l'esperienza sarà positiva, il nostro desiderio è di estendere il progetto ai ragazzi".

I primi due collegi sono già stati costruiti. Uno vicino alla città di Zinder a sud-est, l'altro vicino a Tahoua, lungo la strada che dalla capitale Niamey porta ad Agadez verso il deserto: la stessa percorsa da migliaia di giovani africani che ogni mese cercano di arrivare in Libia. Il piano prevede anche il sostegno all'alimentazione scolastica che viene garantita, secondo i dati del governo, a 457.938 studenti. Spesso quello mangiato a scuola è anche l'unico pasto della giornata.

È stata inoltre finanziata la costruzione di nuovi licei agricoli e scuole per la formazione professionale in tutto il Paese, oltre all'assunzione permanente o a termine di 8.531 insegnanti, di cui 5.267 per la scuola primaria, 1.114 per la secondaria e 344 professori per le materie scientifiche.

Dove può cominciare la guerra

Il presidente deposto, Mohamed Bazoum, 63 anni, è un musulmano sunnita, si è laureato in filosofia politica e morale all'Università di Dakar ed è tra i fondatori del Partito nigerino per la democrazia e il socialismo. La sua coraggiosa rivoluzione attraverso l'emancipazione scolastica delle ragazze, in una società immobile come quella del Sahel, ha naturalmente provocato il silenzioso risentimento degli ambienti islamisti e tradizionalisti. E non è escluso che anche questo abbia dato il suo contributo all'intervento militare: con il colpo di Stato messo a segno dal comandante della guardia presidenziale, il generale Abdourahamane Tchiani, affiancato dall'ex capo di stato maggiore, Salifou Modi, rimosso da Bazoum la scorsa primavera.

Scolari ad Agadez in Niger, durante una pausa (foto Fabrizio Gatti)

Ma in vent'anni di discorsi tra le due sponde del Mediterraneo, quello di Bazoum resta il progetto più radicale e promettente contro l'emigrazione irregolare e a favore dell'istruzione scolastica: la strada più breve per garantire alle nuove generazioni il sacrosanto diritto a restare. Presentato lo scorso autunno a New York, a margine della sessione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, aveva ricevuto l'immediato sostegno finanziario soltanto dal Lussemburgo (10 milioni di dollari) e dall'Arabia Saudita (con la costruzione di altri quaranta alloggi). Il colpo di Stato ora ha bloccato tutto.

Lo scoppio della guerra in Niger può essere questione di giorni. Se la Comunità degli Stati dell'Africa occidentale autorizzerà l'uso della forza per ripristinare la democrazia, la Nigeria è pronta a intervenire a favore del presidente eletto Bazoum. Ma in questo caso Burkina Faso e Mali, alleati della Russia, hanno già promesso che risponderanno a favore del generale golpista Tchiani. Milioni di pacifici nigerini, che ancora non hanno capito da dove sia arrivato questo golpe, si trovano così sotto il tiro delle armi. Una follia che aggiungerà altre ondate di profughi sulle coste del Mediterraneo.

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