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Sabato, 27 Aprile 2024
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Shoah: Mainetti, 'l'oblio americano nella mia musica per 'Vetri rotti''

Dal prossimo 4 febbraio all’Eliseo di Roma l'opera di Arthur Miller sull'Olocausto


Roma, 27 gen. (Labitalia) - La professionalità artistica, al servizio della giornata della memoria, è ricordata a teatro. Dal 4 febbraio l’Eliseo di Roma presenterà 'Vetri rotti' di Arthur Miller, che tratta proprio il tema dell'Olocausto. Undici scene senza soluzione di continuità con un cast straordinario, tra cui il premio David di Donatello Elena Sofia Ricci, Maurizio Donadoni e David Coco. Le musiche dello spettacolo sono affidate al compositore Stefano Mainetti.


Con 'Vetri rotti' Arthur Miller torna indietro alla ricerca delle proprie percezioni e sensazioni di allora, e ha ambientato questa sua commedia in una città americana (Brooklyn) soddisfatta della propria mediocrità. Ad intrecciarsi sono psicanalisi, drammi storici sociali e personali, con una sottile denuncia nei confronti della responsabilità del singolo.


"Siamo nel 1938, e sullo sfondo di una Brooklyn isolata e distratta - dice all'Adnkronos/Labitalia Stefano Mainetti - si muovono i personaggi di questo testo di Arthur Miller. In accordo con le scelte del regista, Armando Pugliese, ho cercato di sottolineare musicalmente questo aspetto di oblio dell'opinione pubblica americana utilizzando delle atmosfere jazzy, come a voler rimarcare la mancanza di consapevolezza dell’incombente problema dell’Olocausto".


"A questa apparente leggerezza di stile - continua il compositore - si contrappone una forma che prende spunto da sonorità legate alla notte dei cristalli. Il pianoforte preparato produce un suono simile a 'vetri rotti' quasi a voler simboleggiare la cristallizzazione di un’idea ossessiva e nefasta. La struttura minimalista del pianoforte, suonato da Riccardo Biseo, accompagna Sylvia Gellburg, ebrea, casalinga, mentre viene improvvisamente colpita da un’inspiegabile paralisi agli arti inferiori. Il medico, Herry Hyman, suo coetaneo e conoscente, è convinto della natura psicosomatica del male e, al tempo stesso, è sentimentalmente attratto dalla donna, mentre il marito di Sylvia, Phillip, non riesce ad accettare quanto sta accadendo".


In attesa della serata della prima, Mainetti aggiunge: "Ben presto emerge che Sylvia è ossessionata dalle notizie delle persecuzioni contro gli ebrei in Germania. Sono gli echi della Kristallnacht, ma forse l’angoscia della protagonista per quegli avvenimenti si somma ad altre fonti di frustrazione ed inquietudini. Stati d’animo più volte sottolineati dai Sassofoni, alto e tenore, di Simone Salza. Completano l’organico di questa partitura il contrabbasso di Steve Cantarano e il violoncello di Luca Pincini".


"La prima ufficiale di Vetri rotti - ricorda - ha avuto luogo al Long Wharf Theatre di New Haven il 1° marzo 1994. L’edizione italiana ha debuttato a Bologna il 28 febbraio 1995, per la regia di Mario Missiroli, con Valeria Moriconi e Roberto Herlitzka. Anche lo spettacolo romano è di quelli da non perdere".


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