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Domenica, 28 Aprile 2024

Berlusconi condannato: "La fine di un'epoca"

La condanna giudiziaria di Berlusconi sulla stampa italiana ed estera

La stampa italiana si divide oggi sulla condanna a quattro anni per frode fiscale a Silvio Berlusconi (e 5 di interdizione dai pubblici uffici) annunciata ieri dal tribunale di Milano. Ma dai quotidiani italiani al Financial Times, opinione diffusa è che la sentenza segni la fine di un'epoca.

Ieri Berlusconi in diretta con Studio Aperto ha voluto ricordare a chi lo considera ormai un ex che il passo indietro non significa necessariamente un biglietto di sola andata per Antigua: "Ero certo di essere assolto da un'accusa totalmente fuori dalla realtà, è una condanna politica incredibile e intollerabile. Non si può andare avanti così, è la conferma di un accanimento giudiziario e dell'uso della giustizia a fini politici". I colonnelli del Pdl per conto loro si lanciano in condanne dei giudici. L'"ennesima prova di accanimento giudiziario nei confronti del presidente Silvio Berlusconi. Una condanna inaspettata e incomprensibile" per Angelino Alfano. I giudici hanno assolto, per non aver commesso il fatto, il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri, che si è detto "solo moderatamente soddisfatto perchè dispiaciuto per la condanna" dell'ex premier.

Resta il fatto che la sentenza Mediaset non esaurisce il capitolo giudiziario. Entro l'anno potrebbe chiudersi il primo grado del Ruby gate, nervo scoperto per il Cavaliere.

E intanto si schiera per l'ex premier il quotidiano della famiglia Berlusconi: per Il Giornale bisogna - è il titolo a tutta pagina - "Resistere, resistere, resistere", citando non a caso l'appello lanciato nel 2002 ai magistrati dall'ex procuratore generale di Milano Francesco Saverio Borrelli. L'editoriale di Vittorio Feltri invita Berlusconi a tenere duro perché "la vicenda giudiziaria riguarda certi diritti pagati o non pagati... In cui non ci addentriamo" ma "Il nocciolo della questione è comunque politico. Dal momento in cui il Cavaliere ha fondato, nel 1993, un partito che l'anno successivo vinse le elezioni, non ha più avuto pace".

E Libero titola "Caccia Grossa" su un Berlusconi in veste da cinghiale: "Condannato a quattro anni. Il passo indietro non basta: lo vogliono vedere in carcere o sul lastrico".

Sul fronte opposto numerosi quotidiani che dibattono della sentenza e la considerano comunque la conclusione di una parabola. Così Repubblica ha un editoriale di Ezio Mauro, "Una storia esemplare": "Si chiude così, con la sanzione giudiziaria netta, durissima e soprattutto infamante un'avventura titanica nata nella televisione e finita in tribunale ma che era già morta nella politica". Sulla Stampa, per Gianni Riotta "I miraggi e gli alibi sono svaniti": "la condanna a 4 anni di reclusione, ridotti a uno per indulto, con cinque di interdizione dai pubblici uffici... segue di poche ore la rinuncia dell'ex premier a ricandidarsi a Palazzo Chigi e chiude per sempre una stagione della Repubblica lunga 18 anni. Così giudica l'opinione pubblica mondiale, aprendo con la notizia i siti web internazionali..." Sulla stessa linea L'Unità ("I titoli di coda di un film finito" di Michele Prospero) e Pubblico ("Una frode fiscale", con una foto che accosta Berlusconi a Al Capone. "Dopo Olgettine, inchieste, scandali, Ruby e Noemi, Berlusconi viene condannato per una bazzecola (si fa per dire) come Al Capone. Eppure è così che finisce un'era. Ha senso oggi l'antiberlusconismo?".

Il Fatto Quotidiano ("Berlusconi 'delinquente naturale'" citando dalla sentenza) ha un editoriale di Marco Travaglio, "Le indecenti evasioni" che si concentra sulle conseguenze pratiche della sentenza: "la mannaia della prescrizione incombe" anche se "il reato dovrebbe estinguersi nel 2014, dunque c'è tutto il tempo per celebrare gli altri due gradi di giudizio". Ma anche fino all'ultimo grado "se la Cassazione confermasse il verdetto di ieri, B. non andrebbe comunque in carcere: sia perché dai 4 anni vanno detratti i 3 dell'indulto gentilmente offerto nel 2006 dal centrosinistra... sia perché B ha più di 70 anni e in base alla legge ex Cirielli da lui stesso imposta e mai cancellata dal centrosinistra, a quell'età si va ai domiciliari". Ma conclude: "Resterebbero però 2 anni di interdizione dai pubblici uffici... B. dovrebbe lasciare il parlamento e perderebbe oltre al seggio l'immunità".


La vicenda del processo era già ieri su tutti i siti del mondo. Oggi è anche l'apertura del Financial Times con una grande foto di Berlusconi e una succinto riassunto: "Silvio Berlusconi, tre volte presidente del Consiglio in Italia, ieri è stato condannato a quattro anni di carcere per frode fiscale, ma è improbabile che il 76enne finisca mai in prigione a causa della sua età".

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